Gi esperti e gli ingegneri della Samsung sono riusciti a venire a capo riguardo agli incendi dei Galaxy Note 7 che si sono verificati negli ultimi mesi. Vediamo cosa è accaduto per il Note 7 che nel battage pubblicitario era stato accolto come il migliore smartphone mai prodotto.

Galaxy Note 7: a cosa sono dovute le esplosioni negli ultimi mesi

In questi test di laboratorio per scoprire cos'è che non andava, sono stati impiegati 700 superesperti di Samsung che hanno passato al setaccio oltre 200mila dispositivi e circa 30mila batterie. I dettagli riguardo alle cause di surriscaldamento di questi smartphone sono stati rivelati questa notte nel corso di una conferenza stampa organizzata a Seul.

Intanto ripercorriamo in breve la storia del Galaxy 7 prodotto dal colosso coreano che ne ha annunciato l'arrivo sul mercato lo scorso 2 agosto. Tuttavia appena dopo pochi giorni l'immissione sul mercato di questo prodotto iper-tecnologico sono cominciate ad arrivare segnalazioni riguardo alle esplosioni e ai surriscaldamenti del cellulare. L'azienda coreana pensando di aver individuato il problema, ha proceduto alla sostituzione delle batterie originarie fornite da Samsung SDI con quelle prodotte invece da Amperex Technology. Nonostante questa sostituzione però il problema si è nuovamente ripresentato. A questo punto l'azienda coreana ha richiamato i phablet già venduti decidendo di interromperne la produzione.

Ma a cosa si deve allora il problema riscontrato? Stando ai test effettuati, gli esperti hanno rilevato due problemi differenti per quanto riguarda le batterie Samsung SDI e quelle prodotte dall'Amperex Technology. Nel primo caso a motivo di un errore di progettazione la batteria non aveva sufficiente spazio per espandersi durante il processo di carica e ciò ne provocava il cortocircuito.

Nel secondo caso la rottura dei punti della saldatura è stato determinato dal contatto da anodo e catodo. In alcuni casi si è anche riscontrata la mancanza del nastro isolante sul polo positivo.

Questo errore madornale è stato dovuto al fatto che la Amperex Technology aveva ricevuto l'ordinativo da parte dell'azienda coreana di circa 10 milioni di batterie. Per far fronte alle scadenze si sono verificati degli errori nel corso della produzione a ritmo serrato delle stesse.