Continua il processo per la morte di Giuseppe Nicastri, l'uomo che era deceduto nell'ospedale civile Annunziata il 7 febbraio del 2014. Nella giornata del 18 novembre il Tribunale di Cosenza ha dato un'altra svolta al processo. Tre i medici indagati di cui uno è stato assolto, per uno non vi era luogo per procedere mentre per un altro è stato stabilito il rinvio a giudizio. Vediamo nel dettaglio la ricostruzione di quanto accaduto e i provvedimenti del tribunale.

La morte dell'uomo

Giuseppe Nicastri era deceduto all'interno dell'Ospedale Civile Annunziatadi Cosenzail 7 febbraio del 2014.

L'uomo era stato ricoverato il 3 di febbraio poiché era appena ritornato dall'Africa e presentava tutti i sintomi dimalaria. Nicastri era stato sottoposto a tutti gli accertamenti e alle analisi per scoprire quale fosse la sua malattia. In un primo luogo era stato ricoverato al reparto di malattie infettive per i controlli e successivamente era stato ricoverato in rianimazione. La vittima così era risultata positiva alla malaria ma la cura, secondo l'accusa, gli sarebbe stata praticata tre giorni dopo e non immediatamente. Secondo l'accusa, che è guidata dal pubblico ministero Donatello Donato, si tratterebbe di un omessa diagnosi soprattutto perché avevano già la diagnosi in mano visti gli esami del laboratorio.

Le evoluzioni del processo

Secondo quanto riporta il corriere della Calabria, i medici indagati erano uno del reparto di Malattie infettive e un gastroenterologo. Si tratta di Massimino Senatore e Roberto Pellegrinoil primo dei quali ha scelto il rito ordinario, mentre il secondo il rito abbreviato.Per Pellegrino, invece, il giudice non ha rilevato gli estremi per procedere.

Il terzo medico indagato è Maria Vigna, dottoressa della Rianimazione dell'Annunziata. Il Tribunale ha rinviato a giudizio la dottoressa e il processo per lei inizierà il 9 febbraio 2016. La famiglia della vittima si è costituita parte civile del processo. In attesa di ulteriori sviluppi della dinamica vi invitiamo a cliccare sul tasto segui in alto.