Il 19 marzo in Italia (e in tutti i paesi di tradizione cattolica) si festeggia la festa del papà, ricorrenza associata a San Giuseppe, padre di Gesù e che rappresenta per eccellenza la figura archetipica di padre. Ma questa ricorrenza coincide anche con l'arrivo della primavera e nel bel Paese San Giuseppe è anche sinonimo di grandi falò, fuochi propiziatori intorno ai quali si canta e si balla. Un rito primaverile, quello del falò, di antichissima origine: un cerimoniale magico agreste per propiziare un’annata di buoni raccolti e scacciare i mali e le avversità.

Al fuoco veniva attribuita, infatti, una funzione catartica, era il mezzo con cui l’uomo esprimeva il suo bisogno di dominare le forze della natura ed esorcizzare l’ignoto.

Sicuramente oggi il rito del falò ha perso quel carattere magico e un po’ esoterico che aveva una volta, ma resta comunque una forma non solo di divertimento popolare e di aggregazione collettiva, ma anche e soprattutto, un segno evidente di quanto sia forte e radicato il legame con le proprie radici e tradizioni.

La ripresa di un'antica tradizione

A Mormanno sul Pollino, in provincia di Cosenza, il falò detta "Fagona i San Giuseppe" ha una tradizione decennale. Una ricorrenza che da sempre ha attratto e coinvolto i mormannesi ma che, negli ultimi anni, si era diradata perdendo quel potere di aggregazione che da sempre aveva avuto.

Proprio per questo, quattro anni fa, un gruppo di giovani ragazzi ha deciso di crederci ancora, di provare e far rivivere la notte della fagona come ai vecchi tempi. Un gruppo deciso e convito (nonostante la giovane età, forse nessuno di loro era ancora maggiorenne) che questo tratto delle loro radici non poteva andar perso, che il falò del 19 marzo non poteva spegnersi ma anzi, che dà lì in avanti, ogni anno, avrebbe dovuto illuminare e scaldare quella notte in modo sempre più inteso, guardando oltre, guardando e sperando di fare ogni anno sempre meglio.

Quest'anno la quarta edizione del Gran Falò

E' da questi presupposti che, a mormanno, è rinato il Gran Falò per la festa del papà. E ritorna così, anche quest'anno, per la quarta edizione, la Fagona di San Giuseppe. L’appuntamento è per la sera del 19 marzo intorno alle 19.30 per l’accensione del falò, come da tradizione, nel piazzale antistante l’ormai ex chiesa di Santa Maria Goretti in un momento storico particolare che vede l’area modificarsi giorno dopo giorno per via dei lavori del nuovo complesso parrocchiale.

Stesso posto, stessa ora per un evento a cui la comunità mormannese non vuole più rinunciare.

La serata avrà inizio con la benedizione dei fuochi a cui seguirà l'esibizione dei Tamburi di Moncerviero che, attraverso la loro parata, introdurranno l'accensione del Gran Falò di San Giuseppe. Come sempre ad accompagnare l'evento tanta buona musica popolare con l'esibizione del Maestro Angelo Lo Tufo e un ricco buffet gastronomico con gli immancabili piatti tipici della cucina calabrese realizzati dalle sapienti mani delle donne di Mormanno. Durante la serata sarà eseguita anche un’estrazione a premi e, a conclusione, brilleranno, in cielo, i fuochi pirotecnici.

Al timone dell’organizzazione troviamo ancora una volta la giovane ma determinata squadra di ragazzi che, anche grazie al sostegno economico dell'Amministrazione Comunale di Mormanno, ha rilanciato l'evento.

Il gruppo formato oggi da 15 ragazzi, che quest’anno ha accolto anche delle new entries, sta lavorando sodo, per il quarto anno consecutivo, affinché la notte della fagona possa ritornare agli antichi splendori.

Appuntamento, dunque, a Mormanno per la sera di sabato 19 marzo per ritrovarsi tutti intorno al fuoco e rivivere tutti insieme il sapore di una antica tradizione senza la quale oggi avremmo perso un po' della nostra identità.