Il Festival della carne di cane è il popolare appuntamento gastronomico, organizzato dai cinesi con l'avvicinarsi del solstizio d'estate a Yulin, una città della regione sud-occidentale dello Guangxi. Anche quest'anno, durante il tradizionale appuntamento, si sono verificati scontri da parte di molti attivisti per la tutela dei diritti degli animali, che hanno denunciato e protestato contro gli organizzatori della manifestazione.

Il consumo della carne di cane nella tradizione cinese

In Cina, come in altre parti del mondo, è diffusa la pratica di mangiare la carne di cane.

Non è considerato soltanto un alimento indispensabile per la sopravvivenza in particolari circostanze, come la guerra o la carestia, ma anche un alimento altamente nutriente, in grado di aiutare nei freddi inverni a riscaldarsi e che viene prescritto dai medici per il trattamento delle malattie legate alla circolazione sanguigna. Secondo la tradizione cinese, il consumo della carne di cane è indicato per il trattamento dell'impotenza ed è portatore di fortuna e salute per chi se ne ciba.

Gli scontri degli attivisti e l'orrore della macellazione al Festival della carne di cane

Gli attivisti per la tutela dei diritti degli animali hanno partecipato, come ogni anno, al Festival della carne di cane, nel tentativo di bloccare il crudele massacro.

Nella scorsa edizione del Festival della carne di cane, si sono stimate circa 10.000 uccisioni.

Gli attivisti hanno denunciato il degrado e le scarse condizioni igieniche in cui vengono trasportati gli animali, con il conseguente rischio di trasmissione di malattie infettive. Secondo alcuni gruppi, esiste un commercio illegale di cani, che rifornisce il festival, per il quale non è possibile accertarne la provenienza.

Si tratta spesso di cani rubati, randagi, avvelenati, drogati e in stato di gravidanza.

Molti animali, destinati al Festival della carne del cane, sono stati folgorati, bruciati, scuoiati o bolliti vivi e i loro corpi appesi a dei ganci, o ammucchiati lungo le strade. Vengono maltrattati e rinchiusi in piccole gabbie, in attesa di diventare cibo per gli abitanti locali.

I manifestanti hanno occupato per settimane le strade di Yulin, cercando di disturbare il festival, scontrandosi con i commercianti locali e con i cittadini. Alcuni attivisti hanno cercato di acquistare il maggior numero di cani, nel tentativo di salvarli dall'atroce destino.

Gli scontri non sono solo culturali, ma anche legali: in Cina non esistono norme a tutela degli animali. Oltre ai maltrattamenti, vengono violate le norme igieniche e commerciali che vigono nel resto del mondo.

Le iniziative per la tutela dei diritti dei cani

Qualcosa fortunatamente sta cambiando. Nell'era dei social network, è stato possibile divulgare e sensibilizzare Paesi che ignoravano il Festival della carne dei cani.

Le foto raccapriccianti dei banchetti a base di carne di cane e le torture che vengono inflitte sugli animali, sono state condivise in tutto il mondo, provocando indignazione e vergogna. Molti gruppi per la tutela dei diritti degli animali si sono attivati per chiedere maggiori controlli ai funzionari locali e nuove normative per regolarne il commercio. Quest'anno è stata indetta una petizione per la tutela degli animali destinati al Festival della carne dei cani e molte celebrità cinesi hanno aderito alla causa.

Grazie al contributo della cantante-attrice Yang Mi, sui social network cinesi è diventato virale, il manifesto anti-Yulin, che mostra un cane con una lacrima rossa e la dicitura "Non mangiarmi, sono un tuo amico".