Il 17 luglio scorso è stato abbattuto, sui territori nell'est dell' Ucraina, un aereo civile con 298 persone della compagnia Malaysia Airlines, il volo MH17. I resti sono stati rinvenuti al villaggio di Grabovo, nei pressi di Donetsk, territorio da tempo sotto il controllo dei ribelli ucraini che chiedono l'indipendenza da Kiev e l'annessione alla Russia. Tutti i passeggeri a bordo stati trovati sono morti dai soccorritori a seguito dello schianto. E' tuttora in corso un acceso dibattito su chi sia realmente il responsabile dell'accaduto: le colpe rimbalzano tra le forze separatiste filorusse accusate dai governi occidentali di aver abbattuto l'aereo con un missile fornito dalla Russia stessa, e l'esercito ucraino, accusato invece dal governo russo.

Recentemente l'Alta commissaria dell'Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha dichiarato in un comunicato durante un vertice dell' Onu a Ginevra che un'azione del genere costituirebbe un vero e proprio "crimine di guerra". Si tratta infatti di una violazione del diritto internazionale, alla luce delle circostanze emerse finora, nonostante sia stato e sia tuttora difficoltoso raggiungere il luogo dell'incidente a causa di continui scontri tra i ribelli filorussi e l'esercito ucraino.

Questo episodio, probabilmente più di tanti altri precedenti, ha spaventato ed indignato l'opinione pubblica di tutto il mondo: è stato forse più palese come il conflitto tra esercito ucraino e governo russo non sia semplicemente confinato nei territori interessati, che per molti possono risultare remoti, ma coinvolga l'intero pianeta sempre più da vicino, tanto che ormai trovarsi a volare su tali zone può comportare un pericolo di portata mortale.

Resta da chiedersi ora, anche alla luce della dichiarazione fatta dalla commissaria per i diritti umani dell'Onu, quale sia il compito, o meglio la responsabilità, degli organi e dei governi internazionali nell'intervenire in questa situazione; in primis per preservare e tutelare i cittadini di tutto il mondo, e successivamente, anche se non per importanza, per mantenere la pace nel mondo.