Ancora sangue e morte sulla Striscia di Gaza. La guerra non si ferma e, dopo i circa cento civili uccisi nella giornata di martedì 29 luglio, all'alba del 30 luglio è stato aperto il fuoco su una scuola controllata dall'Onu e nella quale si erano rifugiati molti palestinesi per sfuggire alle bombe. Stando alle prime informazioni che giungono da Gaza, almeno 20 persone sarebbero morte all'interno dell'edifico scolastico gestito dall'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite che si prende cura dei profughi della Palestina.

All'alba, un carro armato avrebbe aperto il fuoco colpendo in pieno due classi della scuola, al cui interno c'erano diversi civili che si erano rifugiati in quel luogo perché da Israele avevano avvertito che la zona in cui risiedevano sarebbe presto stata oggetto di nuovi bombardamenti. Purtroppo, questi cittadini palestinesi, invece di trovare la salvezza all'interno della scuola dell'Onu, hanno ugualmente trovato la morte. Un portavoce israeliano ha comunicato che questo drammatico episodio verrà posto sotto inchiesta.

Tuttavia, al momento non è possibile approfondire la questione perché nell'area interessata dalla nuova strage di civili innocenti sono ancora in corso dei combattimenti e le forze militari non possono inviare informazioni dettagliate. Ad ogni modo, Israele sta facendo filtrare un'ipotesi secondo cui il carro armato avrebbe sparato verso obiettivi militari, quindi i colpi caduti sulla scuola sarebbero giunti a causa di un tragico errore. Dall'Unrwa, intanto, fanno sapere che per la terza volta in due settimane, in una delle scuole da loro controllate sono stati trovati dei razzi appartenenti ai guerriglieri palestinesi. Dall'agenzia dell'Onu dichiarano che hanno denunciato il ritrovamento alle autorità della Palestina che a questo punto dovranno intervenire per far luce sulla questione. Dopo l'ennesimo bombardamento su civili, il drammatico bilancio della guerra lungo la Striscia di Gaza è salito a 1.260 vittime da quando sono iniziate le operazioni militari.