Una notte tranquilla quella che sembra essersi registrata a Gaza. Gli scontri a fuoco tra Israele e Hamas sembrano essere cessati. Solo qualche lieve sparo si sarebbe registrato nel sud della striscia di Gaza, uno sparo da carro armato. A riferirlo è un responsabile dei servizi della sicurezza palestinese. Anche un portavoce israeliano assicura che nessun razzo è stato sparato verso la striscia di Gaza e che nessun raid è stato condotto dalle ore 22 italiane di ieri sera. Ma questa tregua delude. Un bambino di 4 anni è stato ucciso oggi da alcuni colpi provenienti dai tank israeliani.

Onu: "rispetto del diritto umanitario internazionale"

L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha chiesto il consiglio di sicurezza un 'cessate il fuoco' umanitario immediato e senza alcuna condizione. I quindici Paesi membri si sono riuniti urgentemente a New York e stringono i tempi per la tregua. Esortano sia Hamas che Israele ad applicare la tregua a 360 gradi e senza nessun vincolo per l'intera durata della festa musulmana e anche oltre. L'Onu chiede inoltre che vengano rispettati i pieni diritti umanitari internazionali soprattutto per i civili. Il consiglio di sicurezza chiede, in altre parole, sforzi molto intensi per poter fornire anche una grande assistenza sanitaria alle persone rimaste ferite durante gli scontri.

Un 'cessate il fuoco' duraturo e che sia basato anche sulla proposta proveniente dall'Egitto. Il richiamo alla protezione e al rispetto dei diritti arriva anche e soprattutto dopo i tre giorni di sanguinosi attacchi alla scuola dell'Onu a Gaza.

La richiesta di Obama

A chiedere un rispetto per le istituzioni civili e un 'cessate il fuoco' incondizionato è anche Barack Obama, presidente degli Stati Uniti.

Da un comunicato proveniente dalla Casa Bianca emerge che nella telefonata tra Obama e il premier israeliano Netanyahu, il presidente americano aveva un tono abbastanza perentorio nella richiesta della tregua. Obama ha evidenziato ancora l'importanza di avere e garantire sicurezza a Israele che inizia con il disarmo del nemico e di tutti i gruppi terroristici che minacciano la tregua.