Si apre uno spiraglio nel vortice di guerra che si è scatenato lungo la Striscia di Gaza e che sta facendo numerose vittime, soprattutto tra i bambini. John Kerry, segretario di stato americano che da qualche giorno si trova al Cairo, in Egitto, per favorire il dialogo tra Israele e Palestina, ha inviato la sua bozza di un piano di pace ad entrambe le parti e pare che stavolta anche da Hamas siano disposti ad accettare una tregua alle ostilità. Si va verso un "cessate il fuoco" che partirebbe domenica e durerebbe per una settimana, durante la quale portare avanti il processo di pace.

Il prospetto di accordo scritto da Kerry, prevede dei punti fondamentali sui quali, nella settimana di tregua, le rappresentanze di Israele e Palestina, con la mediazione dell'Egitto e sotto la supervisione degli Stati Uniti, dell'Onu e dell'Unione Europea, si incontreranno e discuteranno un eventuale accordo duraturo. Uno dei capisaldi del piano di pace presentato dal segretario generale di stato americano è che, nel corso della tregua temporanea, le forze militari israeliane non lascino del tutto la striscia di Gasa. Questo punto è fortemente contestato da Hamas, le cui richieste mirano alla fine del blocco e alla ricostruzione di tutti i danni subiti durante i bombardamenti.

Gli israeliani, da parte loro, vogliono che dalla Palestina garantiscano un disarmo dei razzi e la chiusura dei tunnel utilizzati per scopi militari. Sono questi i punti fondamentali su cui entrambe le realtà politiche in guerra dovranno confrontarsi e discutere, nella speranza che si arrivi ad un'intesa che possa sancire la fine delle ostilità e una pace duratura fra Israele e Palestina. John Kerry, intanto, tornerà negli Stati Uniti per riferire del suo operato al presidente Obama e per studiare le prossime mosse in vista del confronto fra le parti. La proposta originaria del segretario di stato americano era quella di far partire la tregua già da sabato, ma finora l'ipotesi più probabile sembra quella di domenica come giorno d'inizio di un "cessate il fuoco" di una settimana che terrà tutto il mondo col fiato sospeso, nella speranza che possa prevalere la pace.