Gaza City - Il bilancio delle vittime palestinesi è salito a più di 500, e nel contempo Israele ha annunciato di aver impedito altri due tentativi da parte di militanti di Hamas di infiltrarsi nella nazione, attraverso i tunnel dalla Striscia di Gaza. Le preoccupazioni degli ambienti internazionali diventano sempre più crescenti, a causa delle perdite da entrambe le parti in conflitto, giunto al suo 14° giorno, e si cerca ancora un'altra spinta diplomatica per realizzare un cessate il fuoco. Il segretario di stato americano John F. Kerry e il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon si riuniranno al Cairo dopo la giornata di lunedi nella speranza di trovare una soluzione diplomatica che si è finora dimostrata una strada tortuosa.

Attacchi aerei israeliani hanno continuato a bombardare Gaza ed oltre 50 obiettivi di Hamas sono stati attaccati, tra cui due siti di produzione di armi, sei lanciarazzi sotterranei e cinque tunnel, a detta dei militari di Israele. Nel corso delle ultime ore, Israele ha inoltre riferito che vi è un intenso lancio di razzi da parte di Hamas, che hanno raggiunto la comunità del sud, di cui due sono stati intercettati dall'Iron Dome, lo scudo anti-missile di difesa.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha tenuto un briefing di sicurezza nel sud, proprio stamattina, con il ministro della Difesa Moshe Yaalon e con Benny Gantz, capo dell'esercito generale. Sul fronte palestinese, il ministro della salute di Gaza ha riferito che il bilancio dei morti è salito a 511 da quando il conflitto è iniziato l'8 luglio.

Il numero di palestinesi in cerca di rifugio è anche aumentato durante la notte, arrivando a circa 85.000 persone che ora vivono in 67 rifugi, soprattutto nelle scuole. L'Agenzia di soccorso e dei lavori delle Nazioni Unite stima che i profughi sono addiruttura superiori alle 100.000 unità.. Le Nazioni Unite hanno anche detto che a Gaza oltre il 72 per cento delle vittime erano civili, non militanti, e con un gran numero di donne e bambini.

L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha detto che l'alto numero di bambini e non combattenti suscita "preoccupazione per il rispetto del principio di distinzione e proporzionalità, in base al diritto umanitario internazionale".