Si può essere d'accordo o meno con la validità del corpus profetico di Nostradamus. La si può avversare come l'opera di qualcuno che si è divertito a prendere in giro i posteri (non ne vediamo, in realtà, il motivo a meno che Michel De Notredame non avesse la capacità di poter vedere il futuro e quindi godersi le facce stupite dei suoi lettori), oppure considerarla effettivamente una concatenazione di profezie mirate, sebbene codificate per non alterare la storia a venire; opera di chi ha avuto accesso alla "pista già scritta" o al "grande tappeto piegato" del tempo futuro.

Frotte di interpreti, più o meno capaci, più o meno interessati e più o meno lungimiranti si sono alternati nella lettura e nell'interpretazione delle Centurie, dei Presagi e più recentemente dei ritrovati disegni dei "Vaticinia nostradami"; tra essi anche "esperti" impiegati da grandi dittatori (Hitler) che fornivano interpretazioni edulcorate ad hoc, nonché autori di un certo spessore culturale come nel caso del grande filologo e linguista Georges Dumézil, che nel suo "Le moyne noir en gris dedans Varennes" fornisce le prove della perfetta coincidenza tra una quartina di Nostradamus e la cattura di Luigi XVI in fuga, nel piccolo borgo di Varennes, salvo poi dichiarare al termine, essersi trattato di un "divertissement" romanzato (uno stratagemma per non attirarsi addosso le critiche dei cattedratici transalpini?).


Tra gli interpreti italiani impossibile dimenticare Renucio Boscolo, Carlo Patrian ed Ottavio Cesare Ramotti, che nel suo "Le Chiavi di Nostradamus" (Edizioni Mediterranee, 1987) studiò le quartine nostradamiche, utilizzando - un pioniere nel suo campo già nel 1983 -, programmi di computer per ordinare quelli che lui chiamava "rami temporali".


Proprio dall'operato e dalle suddivisioni del Ramotti, ha preso piede da pochissimo tempo l'eccellente analisi di un nuovo e sconosciuto interprete nostradamico che pubblica in rete (sia su g+ che sul sito http://ducadeitempi.blogspot.it/) sotto lo pseudonimo di Remox Andrè. In questi giorni, sul suo sito è apparsa una disamina della Presagio 26 che sembra calzare a pennello con la vicenda della Costa Concordia: dall'incidente sino alle attuali fasi di rigalleggiamento e trasferimento a Genova per la demolizione.


Così il presagio in questione: (Pre 26 Avril) Par la discorde defaillir au defaut,/ Un tout à coup le remettra au sus:/ Vers l'Aquilon seront les bruits si haut,/ Lesions, pointes à trauers, par dessus.
Ossia: La Discordia per l'errore affondare,/ Tutto a un tratto la si rimetterà in su,/ Verso Nord saranno i rumori si alti,/ Lesioni, scogli, messa a traverso, da sopra.


La Concordia è affondata (defaillir = svenire, andare giù) in seguito alla collisione con uno scoglio (pointes = punte aguzze, aculei) causata dall'errore (defaut) del comandante Schettino. Lo squarcio (lesions = lesioni, ferite, squarci) del Giglio ne ha provocato l'inclinazione su un fianco (à trauers). Successivamente rimessa in posizione eretta (le remettra au sus) è pronta, in questi giorni, ad essere trasferita a Genova (vers l'Aquilon = a nord). Resta, invero, quel " la discorde", la discordia, ma, come giustamente fa osservare Remox, sembra quasi che Nostradamus abbia potuto leggere i titoli di numerosi media italiani, nonché vedere una serie di immagini (una nella fotografia di apertura) dove la Concordia veniva ribattezzata "Costa Discordia".