Il portale Geo New riporta oggi una cronaca davvero allucinante. E' una tragedia che lascia tutti senza parole quella avvenuta in Pakistan. Da quanto riporta il portale Geo News, infatti, una donna e due bambini sarebbero morti in seguito ad un incendio appiccato alla loro abitazione. I motivi sembrano al quanto futili ma per la folla inferocita che ha acceso le fiamme non lo erano per niente. Hanno pagato con la vita la diffusione su internet, precisamente su Facebook, di una fotografia che il popolo considerava blasfema. L'incidente, se così può essere chiamato, è avvenuto a Gujranwala, precisamente nella provincia centrale del Pakistan.

La donna apparteneva ad una piccola setta musulmana. Il tutto dopo che uno appartenente alla setta, Ahmadi, ha pubblicato la discussa fotografia che è costata la vita alla donna e alle due piccole creature. Un prezzo troppo caro per una fotografia.

Gli scontri e la tragedia

L'immagine ritratta nella foto sarebbe stata ritenuta offensiva alla religione islamica ed ha immediatamente suscitato l'indignazione della comunità sunnita che si è subito rivolta marciando a piede di guerra nel quartiere degli Ahmadi con l'intenzione di arrivare al colpevole. Una sorta di guerriglia quella che si è scatenata nel quartiere al punto da portare qualcuno ad appiccare l'incendio nella casa in cui molti si erano rifugiati per sfuggire alle violenze.

Sette persone sono riuscite a rimanere salvi ma ora sono all'ospedale mentre la donna di trent'anni, un bambino di pochi mesi e un altro di soli 5 mesi, sono morti nell'abitazione per soffocamento da fumo.

Una setta ritenuta eretica

La setta degli Ahmadi è considerata da molti musulmani come una setta eretica perchè nel loro credo non riconoscono Maometto come un profeta.

La setta nata nella metà del 1800 non è riconosciuta come musulmana da una legge del 1974, pachistana, che non li autorizza a svolgere nessun tipo di pellegrinaggio alla Mecca e non li autorizza nemmeno a chiamare il loro luogo di preghiera con il nome di moschea.