Roberto Russo, 47 anni, alle 7 di questa mattina, ha accoltellato le due ragazzine, Laura di 12 anni e Marica 14 anni, mentre dormivano nella loro casa a San Giovanni La Punta, nei pressi di Catania, uccidendo la più piccola e ferendo gravemente la più grande, poi ha tentato di togliersi la vita ferendosi con una coltellata all'addome. Altri due figli, che erano in casa, sono intervenuti tentando di difendere le sorelle e chiedendo aiuto. Il figlio maggiore Andrea, di 22 anni, dopo una violenta colluttazione, nella quale è rimasto leggermente ferito, è riuscito a bloccare il padre.

La madre, una donna di 43 anni, non era presente perché alcuni giorni fa aveva lasciato il marito ed era andata via da casa.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Catania. L'uomo è stato ricoverato in ospedale per la profonda ferita all'addome, che si è procurato nel tentativo di suicidarsi e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico. La quattordicenne Marica è in prognosi riservata all'ospedale ''Garibaldi'' di Catania. Sull'episodio indagano i carabinieri. Sconosciuto, per il momento, il movente del gesto, sembrerebbe che Roberto Russo fosse rimasto sconvolto dall'abbandono della moglie.

Nuovo fatto di sangue, quindi, all'interno di una famiglia, a pochi giorni dal tragico episodio accaduto domenica scorsa quando Luca Giustini, ferroviere 34enne, ha ucciso a coltellate la figlia di 18 mesi a Collemarino di Ancona.

L'uomo, ricoverato nel reparto di Psichiatria sotto terapia farmacologica e sorvegliato a vista, ha detto ai medici, di aver sentito una voce che gli diceva di uccidere la figlia. Nell'ultimo periodo Giustini, era sembrato piuttosto stressato ad amici e parenti. In alcuni foglietti deliranti, sequestrati dagli inquirenti, aveva accennato al fatto che Dio gli aveva chiesto di fare qualcosa. Poche ore prima dell'omicidio, era anche andato a trovare la madre, aveva pianto e le aveva chiesto di pregare per lui. Il gip Carlo Cimini stamani ha convalidato l'arresto.