19 agosto 2014: Secondo il premier russo Putin le sanzioni sono controproducenti per dirimere la crisi. Putin ha definito le sanzioni contro la Russia "un serio danno alla collaborazione bilaterale e alla stabilità internazionale nel suo complesso". Malgrado ciò, il Cremlino è pronto a rispondere all'UE con ulteriori contro - sanzioni. Questo è quanto ha affermato oggi il portavoce di Mosca Dmitri Peskov all'agenzia Ria Novosti, sottolineando che sono al vaglio possibili misure ritorsive se Ue e Usa insisteranno nell'adottare una politica distruttiva per i buoni rapporti tra i tre blocchi.

L'8 agosto, il Cremlino aveva deciso di bloccare le importazioni di prodotti agricoli e zootecnici dai paesi membri, tra i quali l'Italia, dalla Norvegia, Usa, Canada e Australia, provocando effetti negativi sul mercato agroalimentare. Le contro sanzioni russe, che coinvolgono il mercato agricolo, hanno già avuto pesanti ripercussioni per il nostro paese. Dieci giorni fa sono stati rispediti al mittente alcune partite di Grana Padano e molti contratti relativi alla spedizione di prodotti ortofrutticoli rescissi. Si tratterebbe, secondo il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, di un danno economico di notevoli proporzioni se si pensa che l'export di prodotti ortofrutticoli, verso la Russia, nel 2013, ha fruttato 72 milioni di euro, 61 milioni, per latte e derivati e 45 milioni per i prodotti ittici.



Le sanzioni UE

Le sanzioni applicate dall'Unione Europea alla Confederazione russa sono le più pesanti imposte fin dai tempi della guerra fredda. A queste si sono aggiunte le misure adottate dagli Stati Uniti. Esse vanno a colpire in particolare le banche russe e il relativo accesso, il mercato dei capitali, l'export della tecnologia sia militare che civile, nonché quella per l'estrazione di petrolio e di gas in acque profonde e dagli scisti.

L'UE ha anche bloccato i beni di quattro business - men russi vicini al presidente russo, nonché 3 società tra cui una banca: l'accusa è quella di favorire con i loro interessi la destabilizzazione geo - politica dell'area e di approfittare, dal punto di vista economico, dell'annessione della Crimea.

Sul versante Usa

L'amministrazione Obama si è detta preoccupata per l'appoggio sempre più incisivo del Cremlino ai ribelli ucraini, ossia le milizie della Repubblica del Donbass (filo - russa) autoproclamatasi tale in base ai legami storici e culturali con la Russia.

Secondo la Casa Bianca, la Russia ha violato il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) siglato a Washington l'8 dicembre 1987 da Reagan e Gorbačëv, nel corso del vertice di Reykjavík dell' 11 ottobre 1986. Il INF stabilisce il divieto di possedere e sviluppare testate nucleari montate su vettori di medio raggio (500-5.500 km).

Aiuti Umanitari

Grazie ai risultati raggiunti al vertice di Berlino del 17 agosto 2014 tra i ministri degli Esteri di Russia (Sergej Lavrov), Ucraina (Pawel Klimkin) Francia (Laurent Fabius) e Germania (Frank Walter Steinmeier), giungeranno a Mosca i rappresentanti della Croce rossa al fine di decidere le modalità di trasferimento degli aiuti umanitari per la popolazione dell'est dell'Ucraina.

Vittime

Sono più di 2000 ad oggi le vittime del conflitto in cui si fronteggiano i fedeli al governo di Kiev (appoggiato dalla destra nazionalista con importanti punte filo naziste) e le milizie della Repubblica del Donbass.