L'Isis, il gruppo militare islamista in azione nel nord dell'Iraq, sta compiendo una "pulizia etnica di dimensioni storiche" nelle zone del Paese sotto il suo controllo. E' questa la denuncia lanciata da Amnesty International con la pubblicazione di un rapporto pubblicato oggi e significativamente intitolato "Pulizia etnica di dimensioni storiche: lo Stato islamico prende sistematicamente di mira le minoranze del nord dell'Iraq".

IL RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL - Le prove, raccolte da Amnesty nel rapporto, si basano sulle drammatiche testimonianze di profughi scampati a uccisioni sommarie e rapimenti di massa messi in atto dai miliziani dell'ISIS contro appartenenti a minoranze etniche e religiose.

I terribili racconti della campagna avviata dai jihadisti sunniti dello Stato islamico nei confronti di tutte le minoranze etiche e religiose presenti nel nord dell'Iraq, tra cui assiri cristiani, sciiti turcomanni e yazidi, riferiscono di centinaia di uomini e ragazzi rastrellati e poi massacrati in fosse comuni. Migliaia di donne e bambini sono stati rapiti senza che si sappia nulla sulla loro sorte né del posto dove sono tenuti prigionieri. Si stimano in oltre 830 mila le persone che sono state costrette alla fuga per sfuggire alle violenze degli integralisti e ora vagano in zone desertiche rischiando la morte per sete e fame. La situazione tragica in cui si trova la popolazione civile è stata peggiorata dall'atteggiamento dello stato iracheno che, secondo quanto denunciato da Donatella Rovera, consulente di Amnesty International per le crisi e presente in Iraq, ha pensato solo ad armare le milizie sciite contro Isis, senza preoccuparsi della protezione della popolazione inerme.

LE REAZIONI INTERNAZIONALI - Proseguono intanto i voli di ricognizione delle forze aeree degli Stati Uniti, sia in Iraq che in Siria. Lo scopo è di localizzare le postazioni delle milizie dello Stato Islamico per pianificare attacchi che spianino la stada alla controffensiva delle forze curde nel frattempo rifornite di armi all'iniziativa internazionale cui partecipa anche l'Italia.

Aiuti umanitari sono inoltre scaricati per via aerea nelle zone dove sono rimaste intrappolate migliaia di persone sotto l'assedio delle forze dell'Isis. L'Onu si è per ora limitato ad annunciare l'invio di osservatori per indagare su eventuali violazioni dei diritti umani. Cresce la tensione anche nella capitale Baghdad, dove il parlamento è stato preso d'assalto dai familiari di militari di cui non si hanno notizie dal giugno scorso, quando la loro base è stata conquistata dell'Isis. E' stato necessario l'intervento di forze speciali dell'esercito che hanno circondato l'edificio e ripreso il controllo della situazione.