È successo a Brasilia, un uomo ha preso in ostaggio un dipendente di un hotel, chiedendo l'estradizione in Italia dell'ex terrorista rosso Cesare Battisti. L'uomo era armato di pistola e di numerosi candelotti di dinamite, ha fatto irruzione all'interno di un albergo e ha preso in ostaggio un dipendente al quale ha messo addosso l'esplosivo e lo ha ammanettato. La polizia ha immediatamente fatto evacuare tutto il personale e gli ospiti dell'hotel (circa 300 persone), il rapitore si è affacciato ad un balcone puntando l'arma contro l'ostaggio che indossava un gilet carico di dinamite, l'uomo ha comunicato alla polizia che se non veniva concessa l'estradizione all'Italia per Cesare Battisti, avrebbe fatto esplodere la dinamite uccidendo l'ostaggio.

Il rapitore è stato per molto tempo barricato nella stanza al tredicesimo piano e si affacciava spesso alla finestra, solo dopo sette ore e alla fine di una serrata trattativa, si è arreso alle forze del'ordine, consegnando la pistola e facendo togliere il giubbotto carico di esplosivo al malcapitato dipendente dell'albergo.

Cesare Battisti è ormai noto come terribile terrorista delle brigate rosse, negli anni di piombo in Italia ed è stato già condannato in via definitiva alla pena dell'ergastolo dalla giustizia italiana che come è noto ha chiesto per molto tempo l'estradizione del latitante al governo brasiliano il quale ha negato all'Italia la formale consegna del condannato. Secondo alcune dichiarazioni del portavoce della polizia investigativa brasiliana, il rapitore aveva pianificato la sua folle azione, già nei giorni precedenti, inoltre sono state sentite pronunciare dall'uomo le parole 'azione terroristica'.

Il folle aveva anche lasciato delle lettere d'addio alla propria famiglia, dichiarando di essere disperato e di voler 'cambiare il panorama del Paese'. Alla fine il trentenne si è arreso dopo una lunga negoziazione con le forze speciali, che avevano circondato l'edificio e messo in sicurezza la zona per alcune centinaia di metri.