I migranti che raggiungono le coste italiane partendo dalla Libia si orientano principalmente su 3 rotte diverse. Una, la principale perchè la più transitata, è la rotta in partenza tra Tripoli e Zuara e diretta a Lampedusa, Sicilia o Malta. Le altre rotte partono in parallelo, progressivamente a est della costa libica rispetto a Tripoli, da Sousse- Monastir verso Lampedusa e infine da Biserta e Capo Bon in direzione di Pantelleria. I pescherecci che riescono a raggiungere la costa orientale della Sicilia e la Calabria, invece, partono dall'Egitto.

La situazione di disordini e anarchia che affligge la Libia in questi anni facilita il transito dei migranti perché incentivato da un lucrativo mercato per le forze dominanti il territorio. Attualmente la Libia è scissa in 3 diversi zone, governate da clan e forze armate che cercano di prevalere le une sulle altre nel tentativo di essere riconosciute come governo legale dello stato. La zona di Tripoli si trova sotto il controllo delle forze jihadiste dei filo-islamici di Misurata. Bengasi è sotto il controllo del Califfato di Ansar al Sharia e infine a zona di Tobruk sotto il controllo di Abdullah al-Thani incaricato di formare il governo dal parlamento eletto nel 2014, l'unico riconosciuto dalla comunità internazionale.

Attualmente nessuna convenzione o trattato in materia di immigrazione con la Libia può avere efficacia: le forze filo-islamiche e il califfato non sono riconosciute dalla comunità internazionale e il parlamento eletto è relegato a nord-est della Libia senza poter avere il controllo sull'intera costa. La mancanza di stabilità fa sì che i profughi provenienti da Eritrea o dalla Siria, come semplici migranti dall'Africa sub-sahariana si riversino in Libia alla ricerca di un disperato passaggio per l'Europa.

Il costo di un viaggio varia a seconda della frontiera da un minimo di 500 dollari a un massimo di 2.000. La caduta di Gheddafi ha fatto venir meno la sua dura o meglio inumana repressione all'immigrazione. La pratica del defunto Ra'is era la stessa attuata al momento dal Marocco verso i flussi migratori diretti in Spagna: i migranti venivano catturati, maltrattati e accompagnati coattivamente al confine meridionale della Libia, abbandonati nel deserto senza mezzi né acqua.

I migranti che hanno raggiunto l'Italia nel primo semestre del 2014 sono 85 mila, e solo il 25% di loro ha proposto domanda di asilo. Delle domande proposte solo parte di esse si è vista riconoscere lo status di rifugiato o, a discrezione delle commissioni territoriali competenti, permessi di soggiorno per motivi umanitari o altre forme di protezione internazionale. Le domande accolte complessivamente nella prima metà del 2014 sono state circa 12 mila. Nella stessa prima metà del 2014 i profughi annegati in mare sono stati circa 800.