Ellis Island è una delle quaranta isole delle acque di New York, Manhattan è lì davanti, nella splendida baia in cui è situato il porto di New York, prima tappa per oltre quindici milioni di immigrati che partivano dalle loro terre di origine sperando di diventare cittadini americani. Il picco più alto si ebbe nel 1907, 1.047.756 persone approdarono sull'isolotto che in pochi minuti di traghetto porta sotto la statua della libertà, molte di quelle persone salpavano dall'Italia, erano gli anni della grande emigrazione, diffusa dalla povertà di vaste aree del nostro Paese, le famiglie erano composte da 10 e anche più figli, la voglia di riscatto svuotava paesi interi.

Simbolica, è possibile identificare la data di battesimo della grande emigrazione italiana in America: il 4 ottobre 1852, anno in cui venne fondata a Genova la Compagnia Transatlantica per la navigazione con le Americhe. Ora per la prima volta dopo 60 anni, si potrà visitare l'ospedale restaurato di Ellis Island, dove sono passate generazioni di italiani per le prime visite di controllo, come immortalato da Francis Ford Coppola nel Padrino parte II, anche don Vito Corleone vi fu ricoverato, per curare il vaiolo. Strutturalmente si tratta di un enorme complesso composto da 30 edifici. Grazie a una collaborazione tra l'organizzazione no profit "Save Ellis Island" e il National Park Service, l'agenzia che gestisce tutti i parchi nazionali degli Stati Uniti, verranno offerti tour a gruppi limitati di persone all'interno della struttura restaurata.

Ora potremmo conoscere le condizioni vissute da quella percentuale di emigranti non ritenuti idonei e passati qui dentro per gli accertamenti ulteriori a quelli di base iniziali. Un transito per gli Stati Uniti questo nella struttura ospedaliera di Ellis Island. Sempre all'interno del complesso sarà allestita una mostra fotografica con ritratti di immigrati all'interno delle stanze della struttura.

Cento milioni di americani e oltre possono far risalire la loro origine di cittadini degli Stati Uniti d'America a un uomo o una donna passati per la struttura di prima accoglienza, come la chiameremmo oggi, a Ellis Island.