È arrivato oggi il secondo verdetto: ieri la giudice Thokozile Masipa si era pronunciata a favore dell'assoluzione dell'ex campione paraolimpico Oscar Pistorius dall'accusa più grave, quella di omicidio volontario ed oggi ha ribadito che, comunque, la condotta dell'atleta è da ritenersi illegale ed è quindi, giunta, puntuale, la condanna per omicidio colposo. Secondo la giudice, Pistorius fu responsabile di un uso eccessivo della forza di fronte a quella che era una minaccia solo immaginata e la sua condotta nei confronti della fidanzata Reeva, raggiunta da quattro colpi di pistola, tre dei quali, fatali, alla testa, fu "negligente". Un'ulteriore sentenza determinerà gli anni che Pistorius dovrà scontare in carcere: i media avanzano l'ipotesi di dieci anni, ma il dato si saprà solo nel prossimo futuro.

Ieri, dopo la lettura della sentenza, molte sono state le proteste fuori dalla corte di Pretoria dove si è svolto il processo: accorse soprattutto donne, in centinaia, a sollevare la questione della legittimità di tale esito. Il timore è che il caso Pistorius costituisca un precedente in grado di giustificare con l'argomento della legittima difesa atti di violenza deliberati. Va ricordato, in ogni caso, che la giudice incaricata, Thokozile Masipa, ha alle spalle una storia di impegno a favore dei diritti delle donne e che si è occupata spesso di casi di violenza domestica. Appare, dunque, inverosimile che la sua scelta sia stata influenzata dalla fama di Pistorius: nelle motivazioni addotte, la giudice ha spiegato con estrema chiarezza le ragioni che l'hanno portata a credere alla versione dell'atleta e a screditare molte testimonianze, a sue dire, frutto non tanto di esperienza diretta, quanto piuttosto nutrite delle illazioni dei media.

Nonostante l'opinione pubblica si sia dimostrata sempre molto dura nei confronti di Pistorius, June Steenkamp, la madre di Reeva, la modella, laureata in legge, che trovò la morte il giorno di San Valentino dell'anno scorso, ha sempre rivolto parole misurate nei confronti di quello che allo stesso tempo fu fidanzato e assassino della figlia. Ieri, alle domande dei giornalisti, ha risposto che il suo desiderio ora è quello "di andare avanti".