Il 26 novembre 2010 resterà una data nefasta poiché associata alla tragica uccisione della tredicenne Yara Gambirasio di Brembate, con l'hobby della ginnastica, assidua frequentatrice di una palestra. Il sospettato principale è Massimo Giuseppe Bossetti, operaio muratore di Mapello, che fin dall'inizio ha negato ogni addebito, ma che è anche caduto nella trappola di molte contraddizioni logiche, che alla lunga hanno indebolito molto la sua posizione difensiva agli occhi degli inquirenti.

Caso Yara: chi è l'uomo che la spaventava?

Tante volte si è insistito su una presunta conoscenza tra Yara e Bossetti che avrebbe in qualche modo fornito indizi sul suo morboso interesse per la ragazzina, ma al 25 ottobre 2014 la tesi è che i loro destini si incrociarono per la prima volta proprio il giorno maledetto in cui Yara incontrò la morte.

L'ordinanza del Tribunale di Brescia ha stabilito che Bossetti deve restare in carcere precisando che non esiste alcuna prova di un contatto anche fugace tra i due soggetti prima di quella data. Va però approfondita la testimonianza del fratello di Yara, il piccolo Natan, che ebbe a dichiarare che c'era un uomo che la ragazzina temeva molto, una persona piuttosto alta e corpulenta che proprio lei gli additò in Chiesa e dunque con una struttura fisica ben diversa dall'esile Massimo Giuseppe Bossetti. In più non fu notato in parrocchia. Non può decisamente essere lui. Chi era dunque questa persona e perché faceva paura a Yara? Questo particolare deve necessariamente approfondito, ma quale potrà essere la reale attendibilità del piccolo Natan?



Gli avvocati difensori di Massimo Giuseppe Bossetti, Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, potrebbero percorrere la strada del ricorso in Cassazione invocando un incidente probatorio relativo alla famosa questione del dna: è proprio su questo dato che si gioca la partita della presunta colpevolezza di Bossetti, che professa la sua non colpevolezza lamentandosi inoltre parecchio delle condizioni di vita in carcere. Come precisato da sua moglie l'uomo è caduto in una cupa forma di depressione dalla quale stenta ad uscire. Marita Comi, questo il nome della moglie, è stata di recente intervistata da Luca Telese in Matrix.