I numeri parlano chiaro a proposito del virus ebola, protagonista di questo scorcio del 2014: oltre 4mila decessi non necessitano di troppe spiegazioni al 19 ottobre 2014 con iniziative di tutti i generi per agire in sede preventiva e circoscrivere ogni tipo di pericolo di diffusione del micidiale morbo isolato per la prima volta nella Repubblica del Congo nel 1976.



C'è preoccupazione anche in Italia benché non risultano casi di virus ebola. La particolare conformazione della nostra Penisola autorizza grande preoccupazione poiché sono molto frequenti gli ingressi nel nostro paese di origine africana come tutti ben sappiamo.

Va dato atto a Renzi che il governo non sta a guardare ed ha all'uopo stanziato l'ingente somma di 50 milioni di Euro nonostante gli strali lanciati da Gino Strada di Emergency che accusa le istituzioni occidentali in genere di scarsa attenzione per i problemi sanitari.

La cosa importante è che al 19 ottobre 2014 il virus sia entrato nelle nostre abitazioni esclusivamente come gadget in quanto un bizzarro peluche raffigurante tale virus, che ha forma di lungo serprente, ha fatto registrare notevole successo di vendite una volta posto in commercio.



Le ultime news al 19 ottobre 2014 registrano comunque trattative in corso tra Obama e Fidel Castro - e questa è già una notizia - per trovare soluzioni concertate al rebus del virus Ebola.

Castro e Obama seguono costantemente gli sviluppi.



Cosa si intende fare? Diciamo subito che Cuba teme molto il virus Ebola. L'1 ottobre 2014 ben 165 operatori sanitari erano stati attivati. Servono infatti sinergie importanti per limitare i danni in questa delicata fase nella quale purtroppo manca il farmaco utile a contrastare la diffusione del micidiale morbo.

Solo nel 2016 infatti sarà posto in commercio il farmaco XMapp, che sarà venduto su larga scala. Serve comunque tempo, servono investimenti. Il Virus però non aspetta e il fatto che il paese organizzatore della Coppa d'Africa e cioè il Marocco abbia chiesto di rimandare sine die lo svolgimento dell'importante manifestazione sportiva è davvero significativo. C'è infatti il timore di una diffusione del morbo resa più facile dalla massiccia affluenza di persone da ogni paese d'Africa.