La giuria di St. Louis, nello stato del Missouri, ha preso la sua decisione: il poliziotto bianco che il 9 agosto a mezzogiorno ha ucciso a Ferguson, con sei colpi di arma da fuoco, il diciottenne nero Michael Brown, morto quasi istantaneamente, non verrà incriminato.

La decisione della giuria, composta da nove bianchi e tre neri, annunciata lunedì notte con un discorso dettagliato e molto polemico dal Pubblico Ministero della Contea Robert P. McCullock, in una conferenza stampa, dove erano presenti giornalisti di tutto il Mondo, è stata accolta con sdegno dai manifestanti, che da settimane riempono le strade di Ferguson protestando contro la brutalità che da sempre la polizia riserva ai giovani di colore.

La morte di Brown non ha fatto altro che riaprire ferite mai guarite di un'America che, patria della democrazia, non riesce ancora a superare le differenze razziali insite nel popolo americano. Come cita infatti un sondaggio della CNN pubblicato proprio ieri, il 54% della popolazione "non bianca" (ispanici, asiatici, neri) erano convinti che Wilson andasse incriminato per omicidio, al contrario il 22% dei bianchi riteneva il poliziotto innocente.

La gente chiedeva l'ergastolo per il poliziotto Darren Wilson. La sentenza ha scatenato un'ondata di rabbia tra le centinaia di migliaia di persone raccolte fuori il Dipartimento di Polizia di Ferguson. Appena diffusa la notizia, pietre e bottiglie sono state lanciate contro la polizia pronta a rispondere che in tenuta antisommossa ha risposto con lacrimogeni e manganelli.



Il Governatore del Missouri Jay Nixon ha esortato alla "pace, il rispetto degli altri e la moderazione". Queste le parole del Presidente Barack Obama, "Siamo una nazione fondata sul rispetto della legge - scrive La Repubblica, - accettiamo la decisione del Grand Jury. Mi unisco ai genitori di Michael Brown, che esortano chiunque protesti a farlo pacificamente; suo padre ha lanciato un appello con queste parole: "fare del male agli altri non è la risposta; la morte di Michael deve rendere la nostra comunità migliore".

Stesso appello rivolto da Obama alla polizia affinché si evitino altri episodi di violenza, distinguendo i pochi violenti dal restante dei manifestanti che invece protesta pacificamente. Inoltre, secondo l Presidente, "La sfida più grande è la profonda differenza tra la polizia locale e la comunità di colore, eredità della discriminazione razziale", scrive ancora La Repubblica. In ogni caso, le indagini federali non sembrano ancora concludersi, anzi, ad essere sotto accusa sarebbe l'intero corpo di polizia locale L'accusa è: abuso contro i diritti civili.