Sgominata a Napoli una banda di falsari con ramificazioni in tutto il continente e in Nord Africa. A finire in manette 56 persone responsabili, secondo quanto emerso dalle indagini, della falsificazione del 90 per cento degli euro falsi circolanti in Europa. Le indagini su quello che era conosciuto dagli inquirenti di tutta Europa come Napoli Group, erano cominciate nel 2012. In questi due anni, grazie all'arresto di trenta persone colte in flagrante, è stato possibile ricostruire la struttura di tutta l'organizzazione che aveva conquistato il controllo del mercato internazionale grazie alla distribuzione di ingenti quantitativi di denaro falso.

L'organizzazione dei falsari

La banda di falsari è risultata essere molto ben organizzata, essendo formata da undici diversi gruppi, ad ognuno dei quali era assegnato un compito: la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e lo spaccio al minuto delle banconote falsificate. L'operazione, condotta dai Carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria e dei Comandi Provinciali di Napoli e Caserta, ha portato alla scoperta di una stamperia ad Arzano (Napoli), dove venivano stampate banconote, ma anche gratta e vinci e valori bollati, e una zecca a Gallicano (Roma) specializzata nella falsificazione di monete da uno e due euro. Questa moderna ed efficiente versione della "Banda degli onesti" di Totò e Peppino, aveva addirittura "inventato" una banconota da 300 euro regolarmente spacciata in Germania.

Tra i paesi preferiti utilizzati come piazza di spaccio, ci sono Francia, Spagna, Germania, Romania, Bulgaria e Albania in Europa e Senegal, Marocco, Tunisia e Algeria nel Nord Africa.

Coinvolta anche la mamma della piccola Fortuna

Tra le 56 persone destinatarie di provvedimenti cautelari, anche Mimma Guardato, mamma di Fortuna, la bambina precipitata inspiegabilmente da un balcone del Parco Verde di Caivano (Napoli) dopo aver subito abusi sessuali.

Ancora da chiarire l'esatto ruolo svolto dalla donna nella banda, anche se non si esclude che il suo coinvolgimento possa essere legato alle attività dell'ex marito, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano.