Secondo i risultati delle perizie assegnate dal pubblico ministero Letizia Ruggeri, sul cadavere della tredicenne di Brembate, Yara Gambirasio, sono stati individuati ben 200 residui piliferi. Di questi 200 solo 10 sono peli appartenenti ad esseri umani. Entrando nello specifico, di questi 10 peli, 2 sono del medesimo individuo. Sicuramente starete pensando che siano riconducibili al muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti, ancora in carcere a Bergamo, ma non più in regime di isolamento, in quanto sospettato di avere ucciso Yara Gambirasio, visto che tracce del suo codice genetico sono stati trovati sui leggins dell'adolescente.

Caso Yara: più di 200 peli sul cadavere

Gli esami sono stati effettuati presso l'università di Pavia. Rimane dunque aperta la possibilità che Bossetti, sempre che sia lui il colpevole, potrebbe avere avuto un complice nell'azione delittuosa. La moglie di Bossetti, Marita Comi, durante un'intervista rilasciata in tv, ha preso con grande fermezza le difese del marito definendolo totalmente incapace di commettere atti simili e lasciando intendere che il mostro dev'essere per forza ancora in libertà. Alla luce del ritrovamento sul cadavere di due peli appartenenti allo stesso soggetto, viene da pensare che forse Marita Comi abbia voluto, più o meno consapevolmente, fare riferimento a una seconda persona o comunque abbia voluto lanciare un segnale preciso agli inquirenti, del tipo: indagate sulle frequentazioni di Bossetti.



Va aggiunto che, provenendo da uno dei frequenti allenamenti in palestra, Yara Gambirasio poteva essere entrata in relazione casuale con diversi soggetti come sempre accade in qualsiasi disciplina sportiva durante gli allenamenti. La giovane sarebbe stata spogliata, ferita, fatta oggetto di turpi attenzioni e successivamente rivestita. C'è dunque il sospetto che le violenze siano avvenute in un luogo diverso ed è proprio sulla necessità di chiarire tale aspetto che si concentrano in questa fase le attività degli organi inquirenti impegnati nella soluzione del triste caso Yara Gambirasio.