Da oggi, con forza, possiamo affermare: c'è un Giudice a Lussemburgo! Oggi, 26 novembre, in rue du Fort Niedergrünewald, Lussemburgo-Kirchberg, alle ore 9 e 30, è stata pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea una storica sentenza, destinata a rivoluzionare in maniera profonda e duratura la procedura di reclutamento dei docenti della Scuola pubblica italiana. La Corte di Giustizia Europea ha confermato quanto già espresso nello scorso luglio in merito alla violazione della Direttiva CE del 1999 da parte dello Stato Italiano. È stato accertato che per oltre un decennio i nostri governi se ne sono infischiati delle norme vigenti continuando nella pratica illecita di rinnovare i contratti a tempo determinato per provvedere alla copertura di posti vacanti d'insegnamento, senza che ne esistessero presupposti oggettivi.

Le sentenze della Corte di Giustizia, sono vincolanti per i giudici nazionali.

Che fine farà la Buona Scuola

Ora, alla luce del pronunciamento dei giudici di Strasburgo, torna pesantemente in discussione tutto il progetto del governo sulla immissione di 150.000 precari. Il numero non è esatto nonostante la campagna mediatica pomposa di Renzi e della Giannini, i quali non si sono mai sforzati di dire la verità. Il goffo tentativo di scansare le sanzioni europee è stato sonoramente bocciato. Quanto è imputato al governo è chiaro: non c'è mai stata cura di impedire la prosecuzione dei rinnovi dei contratti né sono mai stati banditi concorsi. La Buona Scuola dovrà ora essere corretta totalmente, pena la sanzione di 4 miliardi con conseguente sconvolgimento della legge di Stabilità!

Anief

È di questo giovane sindacato il merito di questa vittoria che per primo ha intrapreso la strada dei ricorsi alla Corte Europea. Diverse cause sono già state vinte e ora si attendono veri e propri tsunami nei tribunali italiani per vedersi riconoscere un sacrosanto diritto al ruolo. Lo Stato dovrà fronteggiare la carica di 400.000 precari decisi a ottenere la stabilizzazione. L'Anief riapre i termini per i ricorsi e invita tutti i precari a farsi avanti!