Si chiude, forse definitivamente, il mistero che avvolge la scomparsa di Ylenia Carrisi, figlia di Al Bano e di Romina Power, sparita nel nulla, senza aver lasciato alcuna traccia di sé, il 31 dicembre del 1994 a New Orleans, negli Stati Uniti, all'età di soli 23 anni. Il tribunale di Brindisi ha infatti dichiarato infatti, il 1° dicembre scorso, la morte presunta della ragazza. Si tratta di una sentenza che, ai sensi dell'art. 58 del Codice civile italiano, produce tutti gli effetti giuridici della morte naturale. Ovviamente questi effetti cesserebbero nel caso in cui Ylenia dovesse tornare a dare cenno della propria esistenza in vita.

Tale pronunciamento giudiziario può arrivare dopo dieci anni dall'assenza di notizie certe della persona.

L'ultimo barlume di speranza per Al Bano e Romina di ritrovare ancora in vita la figlia risale a circa tre anni e mezzo or sono, nel giugno del 2011, quando un settimanale tedesco aveva diffuso la notizia, sulla base di una fonte del tutto anonima, secondo la quale Ylenia si sarebbe trovata in un convento greco-ortodosso a Phoenix in Arizona. Notizia che non ebbe poi alcun seguito. In realtà, in tutta la triste vicenda della giovane, l'unica testimonianza importante, anche se mai verificata appieno con riscontri oggettivi, era stata quella di un guardiano dell'acquario di New Orleans che avrebbe visto una donna, dalla presunte fattezze della giovane, gettarsi nel fiume Mississippi in quella notte dell'ultimo dell'anno del 1994.

Peraltro, le ricerche effettuate nel fiume non diedero alcun risultato.

Cala così il sipario su una tragedia familiare e su una scomparsa apparentemente inspiegabile, che coinvolse emotivamente l'opinione pubblica italiana (e non solo) per molto tempo, su una ragazza che sembrava ormai destinata a ripercorrere le orme artistiche dei genitori. Aveva infatti già partecipato come valletta di Mike Bongiorno alla prima edizione della Ruota della Fortuna e ottenuto una parte nel film di Aldo Grimaldi "Champagne in paradiso".