Sconcerto nell'avellinese per il triste epilogo della vicenda di cronaca cheha visto la scomparsa, il giorno 21 gennaio 2015, di una giovane studentessa dieconomia di Calitri, Giuditta Perna, che sarebbe morta annegata. Dopo il ritrovamento della sua auto, unaFiat Grande punto di colore grigio, e una settimana di infruttuose ricerche, imilitari hanno individuato prima la giacca rossa indossata dalla giovane donnae successivamente il corpo esanime della medesima, riverso nel fiume Ofanto chescorre nella zona.

L'esito degli esami

Malore, suicidio volontario o conseguenze di un'aggressione? Secondo quantoemerso dai rilievi autoptici la giovane è deceduta a seguito di annegamento.L'autopsia è stata effettuata nell'ospedale di Sant'Angelo dei Lombardi(Avellino), dal medico legale Carmen Sementa.

Sul corpo non c'è il minimo segnodi violenze. A indagare sul caso Giuditta Perna è ora il Pubblico ministero dellaProcura di Avellino Adriano Del Bene, che si dice convinto che la Perna si sialasciata cadere da un ponte e precisamente quello di Pietra dell'Oglio.L'Ofanto raggiunge in quel tratto una profondità di oltre due metri. I genitorisostengono inoltre che la figlia non era capace di nuotare.

La ricostruzione della vicenda

Il 21 gennaio 2015 la giovane, laureata a Perugia in materieeconomiche, parte in auto dalla località Ruvo del Monte (nella provincia diPotenza), percorre una decina di chilometri per raggiungere Calitri dove deverecarsi per una visita medica: parcheggia in una strada senza uscita nei pressidella strada statale 115 ma non chiude la serratura, per quello che inpsicologia si chiama "atto mancato" a prova di una certa confusionementale.

Le chiavi dell'automobile vengono addirittura dimenticate nelcruscotto, inserite: è il segnale che la Perna non tornerà indietro, l'auto nonle servirà più, ha ormai deciso di compiere un gesto estremo.

Giuditta Perna: scelta d'impeto o premeditata?

Nell'abitacolo Giuditta Perna lascia la sua borsa coi documenti ma forseporta con sé il cellulare, che non è ancora stato trovato.

A questo punto dilei non si sa più nulla. Nei giorni successivi carabinieri, Vigili del Fuoco e tanti cittadini che si sono unitivolontariamente alle ricerche, non facili a causa di condizioni meteo avverse,setacciano la zona e all'inizio disperano di trovarla. Giuditta è giovane e di bell'aspetto: si teme l'aggressione ascopo di violenza sessuale, si teme un caso analogo alla vicenda di GilbertaPalleschi, insegnante di lingue di Sora (FR), aggredita e uccisa da un balordomentre si dedicava allo jogging.

A un certo punto si cerca nei boschi: forse èlì, si pensa, che l'aggressore l'ha costretta ad andare. Dopo una settimana divari sforzi, però, i carabinieri notano una giacchetta rossa nel fiume. Pocodistante, seppure coperto da rami e arbusti trascinati alla corrente dell'Ofanto,c'è un corpo di donna. I militari capiscono subito che si tratta di Giuditta, che sembra morta annegata.Il cadavere si trova a una distanza di quasi due chilometri dal luogo delparcheggio della Punto. Il PM dispone l'autopsia.

Resta a questo punto da provare a capire il movente dell'insano gesto ma perquesto c'è tempo, per ora c'è il grande dolore di una famiglia da rispettare edel resto il suicidio è una scelta, per quanto sbagliata, sulla quale è sempredifficile fare valutazioni di qualsiasi tipo.