A fronte di un bilancio che conta già settanta casi di persone infette nel Messico e in sei Stati d'America, con allarmismo nel sistema sanitario degli States, si parla già di epidemia. Allarme partito da Disneyland dove si è riscontrata un'incidenza maggiore fra bambini provenienti dalla California ed esposti al contagio perché mai sottoposti al vaccino per le tre malattie esantematiche morbillo, orecchioni e rosolia. La ricomparsa in forma epidemica di una malattia che, secondo le statistiche, già dal 2000 era stata ormai superata negli Stati Uniti, sembra essere un'involuzione sanitaria attribuibile, secondo l'opinione pubblica, alla libera e ormai diffusa scelta dei genitori di non vaccinare i propri figli.

Questi nuovi elementi tendono a fomentare la diatriba "vaccino o non vaccino", che vede i genitori sempre più allarmati dall'ormai diffusa informazione sull'incidenza di malattie quali l'autismo, come ipotetica conseguenza alla vaccinazione. Smentite o conferme tutt'ora in studio ma, il fatto rimane fondato: di recente l'opinione pubblica si è espressa in maniera critica nei confronti del movimento anti vaccino. Il direttore del National Vaccine Information Center, un'organizzazione a tutela della libera scelta sulle vaccinazioni, ha spiegato che in occasione di questa epidemia di morbillo, fra i contagiati ci sono comunque bambini vaccinati. Si riflette, dunque, sulla concreta efficacia dei vaccini.

In conclusione, secondo gli esperti, pare che il virus sia stato portato da alcune persone provenienti da stati esteri che risultavano già malate e, avendo frequentato Disneyland, destinazione molto ambita per i turisti, hanno diffuso il virus fra donne in gravidanza che non avevano e non potevano vaccinarsi e bambini ancora al di sotto dell'età adatta per la vaccinazione.

Dal parco all'esterno, il passo è stato rapido: il contagio di alcuni dipendenti non ha delimitato la malattia. A tal proposito i dipendenti non vaccinati sono stati mandati a casa in ferie retribuite e alle persone non vaccinate è stato precluso l'accesso al parco. Altre misure prese in alcune scuole della California hanno visto lasciare a casa i bambini non vaccinati o addirittura, ciò che ha più scatenato proteste, la vicenda dei 30 bambini di Alameda County per i quali è stato stabilito l'isolamento.