Michele Buoninconti, il marito di Elena Ceste in carcere dallo scorso giovedì con l'accusa di aver ucciso la moglie e di averne occultato il cadavere, amava guardare Don Matteo in tv. E come la fiction con Terence Hill ci insegna, a volte, i pericoli più gravi, le peggiori insidie e l'ordinaria amministrazione del male non si annidano nelle grandi città, nel vasto mondo, ma nei piccoli centri, nelle minute cose quotidiane, nei microcosmi domestici. Così è stato anche in questo caso. Una realtà rurale e arcaica, quella di Michele ed Elena, che dopo il matrimonio si era lasciata alle spalle un lavoro come analista chimico, l'unica realtà che conoscevano. L'ossessione di lui per l'economia, la sua estrema parsimonia, le manie di controllo, i divieti opposti alla moglie che poteva uscire solo la domenica per andare a Messa, un sentimento religioso al limite del fanatismo che lo portava a recitare le preghiere persino durante i tragitti in macchina. E che coltiva anche ora che è in carcere, dove l'unica richiesta fatta finora è stata quella di avere una Bibbia. L'assillo per la 'roba', le sue oche, seguite con scrupolosa attenzione. Il 24 gennaio, all'indomani della scomparsa di Elena, Buoninconti annota sull'agenda: 'dato da mangiare alle oche, scomparsa mia moglie', mettendo sullo stesso piano, con una lucida pignoleria da contabile, due accadimenti di peso così immensamente diverso. Sono questi i piccoli frammenti di un incubo famigliare, raccolti per provare ad immaginare quel clima di oppressione in cui Elena è vissuta per quindici anni fino al piccolo sollievo della scoperta, nell'ottobre del 2013, di una possibile via di fuga, anche se solo virtuale, attraverso Facebook. L'episodio, quella sua 'amicizia' intrecciata in chat, che ha fatto deflagrare l'equilibrio precario di un rapporto fondato sulla prepotenza e sulla visione assolutistica del marito: lui, a quel punto, ha cominciato a guardare la moglie con altri occhi, come una nemica e un elemento dannoso, una donna ingrata e indegna di stargli accanto, che andava punita ed eliminata.

I messaggi a un'altra donna

Nell'ordinanza emessa dal gip, anche la trascrizione dei messaggi che Buoninconti si scambiò con un'altra donna otto mesi dopo la scomparsa della moglie, il cui corpo allora non era stato ancora ritrovato, la dimostrazione, secondo quanto riportato nel provvedimento, di come l'uomo provasse un 'totale distacco e disinteresse nei confronti della moglie', alla quale 'non era affettivamente legato'.

A Teresa, la donna calabrese che aveva appena conosciuto, che gli aveva confidato una fantasticheria ('magari in futuro a quest'ora tu starai lavorando, mentre io ti aspetterò in casa e preparerò la cena al mio amore e ai bambini! Magari ne arriverà un quinto'), lui rispondeva così: 'mi fai commuovere. Ti sto scrivendo con le lacrime agli occhi. Sei una persona eccezionale. Eccezionale dovrà essere la persona che sostituirà Elena'.