Ogni 51 minuti in India una donna deve affrontare molestie e aggressioni in spazi pubblici secondo il rapporto 2011 del National Crime Records Bureau. Lo racconta Priyali Sur sul blog della World Bank citando un caso di violenza di una donna che si trovava presso un centro commerciale di Gurgaon, un centro finanziario e industriale in forte espansione a sud-ovest della capitale indiana.



La violenza. Una donna di 21 anni, nuova in città, prese un taxi dopo aver terminato il suo secondo giorno di lavoro. "Solo quando l'autista ha imboccato per strade deserte mi resi conto che quella era la sua auto personale e non un taxi," dice la donna raccontando quella notte di 2 anni fa.

«Mi ha portata in un luogo solitario, mi ha colpita, minacciata e poi violentata. Quello non era un taxi. Vorrei che ci fosse un modo più sicuro per viaggiare".

Donne meno sicure sui mezzi di trasporto. Le donne in India utilizzano molto di più i mezzi di trasporto mentre gli uomini usano veicoli privati. Ma il numero impressionante di casi segnalati e non dichiarati di violenza e molestie rendono il trasporto difficile e pericoloso per donne e ragazze, soprattutto dopo il tramonto. Un caso recente in cui una donna di 25 anni è stata violentata dal suo autista ha sollevato domande sulla promessa di una maggiore sicurezza nei taxi-radio. La metropolitana di Delhi non è un'opzione consigliabile.

Nemmeno gli autobus pubblici di notte: basti ricordare il brutale stupro nel 2012 a Delhi e l'omicidio di una fisioterapista di 21 anni. "Abbiamo iniziato a parlare di questioni del genere nella pianificazione urbana dal 2005 ed oggi, 10 anni dopo, il governo sta accettando la sua importanza", afferma Kalpana Vishwanath, un attivista di Jagori, una no-profit indiana che lavora sui temi della sicurezza delle donne.

"Nei primi giorni era un compito in salita nel convincere anche il governo che ci fosse qualsiasi dimensione di genere per la pianificazione urbana, la progettazione, e la governance."

Gli altri paesi nel mondo. Ma l'India non è l'unico paese che ha trascurato la necessità critica nel trasporto pubblico. Un rapporto del Gruppo della Banca Mondiale, "Mainstreaming Gender in Road Transport", mette in evidenza le differenze tra uomini e donne nei modelli di viaggio in relazione alla meta, la frequenza e la distanza di viaggio.

Il rapporto constata come le donne fanno viaggi sempre più complessi rispetto agli uomini. Queste differenze derivano dalla differenza nei ruoli sociali ed economici di uomini e donne. Per le donne è necessario per il lavoro, la cura dei bambini, l'istruzione, e l'accesso alle strutture sanitarie, mentre gli uomini sono molto più propensi a fare affidamento su veicoli privati. Eppure la sicurezza delle donne è spesso trascurata. La capitale colombiana Bogotà, per esempio, è stata nominata la città più pericolosa per le donne sui mezzi di trasporto secondo un recente sondaggio della Thomson Reuters Foundation. L'indagine, svolta su 15 capitali e a New York, ha intervistato 6.550 donne. Risultato: tre capitali - Bogota dell'America Latina, Città del Messico, e Lima- sono le meno sicure seguita da Delhi.