Si fa presto a dire che non tutti gli islamici sono terroristi, oppure a definire un Islam moderato per distinguerlo invece da quello violento e terrorista, tuttavia non si può disconoscere né ignorare o prescindere da questo rapporto tra islamismo, nella sua versione estrema, integralista, intransigente, e il terrorismo. Un caso di cronaca ci induce a riflettere su questi aspetti. Indubbiamente lascia discutere la decisione di una donna di origini albanesi, ma che da anni risiede a Lecco. La donna infatti avrebbe deciso di fuggire in Siria portando con sè il figlioletto di soli 6 anni per unirsi al fronte terroristico dell'Isis.

In particolare, stando a quanto riportato dalle cronache, lo scorso 17 dicembre sarebbe partita da Barzago, paese in provincia di Lecco in cui risiede dal 1995, per raggiungere la Siria. A denunciare la scomparsa della giovane è stato proprio il marito, anch'egli originario dell'Albania, che si è rivolto al comando provinciale di Lecco per formalizzare la denuncia di scomparsa della moglie. Tuttavia al momento vige il più stretto riserbo su questo caso, da quel poco che è filtrato sembrerebbe che la decisione della donna non sia dettata da ragioni ideologiche e di condivisione quindi degli obiettivi della propaganda terroristica dell'Isis, quanto invece sembrerebbe allettata dalle prospettive economiche che l'Isis promette alle donne musulmane che vivono in Europa purché vi portino i loro figli maschi che verranno "educati" da terroristi.

Insomma un modo spiccio con cui il gruppo terrorista di matrice islamica pensa di fare proseliti. Il marito nel disperato tentativo di rintracciare la moglie per riportare il figlio a casa, ha provato a localizzare la donna con il cellulare ma non vi è riuscito. Tuttavia dal califfato sarebbero giunte notizie o per meglio dire foto del piccolo, che lo ritraggono in buona salute.

Il bambino sarebbe custodito da altre donne in un posto ritenuto sicuro dagli integralisti. Tuttavia nonostante le indagini condotte dai Ros dei carabinieri e dall'Antiterrorismo della Procura di Milano, la donna non è stata ancora rintracciata. Insomma con la denuncia del marito si è messa quindi in moto l'autorità giudiziaria italiana, non si sa però se anche le autorità albanesi si siano mosse allo stesso modo per rintracciare la madre e ritrovare il bambino. Tuttavia, almeno a breve, difficilmente trapeleranno delle novità sullo svolgimento del caso perché la polizia sta mantenendo il più stretto riserbo in merito alle indagini.