Un'altra vicenda di baby kamikaze. In questa storia la protagonista è una bambina di appena otto anni, come raccontano alcuni testimoni, che si fa esplodere, sicuramente indotta da qualcuno, in un mercato di Potiskum, città che si trova nel confine tra Ciad e Niger, luoghi nei quali vi è una guerra contro i talebani d'Africa. Nell'esplosione sono morte cinque persone mentre il bilancio dei feriti è di diciannove persone. È ancora incerta la dinamica dell'accaduto. L'unica cosa sicura è che l'esplosione è stata provocata dal gruppo islamico di Boko Haram.

Nella dinamica ricostruita da al Jazeera la bambina ha tirato fuori la bomba dopo aver rifiutato i controlli degli agenti. Per diverse volte è stata allontanata dal mercato ma è comunque riuscita a sfuggire facendosi così esplodere. Ma questo non è l'unico caso di baby-kamikaze. Già lo scorso 15 febbraio una sedicenne si è fatta esplodere a Damaturu, in Nigeria, provocando sedici morti e circa trenta feriti. Medesima storia è accaduta il 10 gennaio a Maiduguri, sempre nello stato della Nigeria, dove un'altra piccola bambina ha ucciso 20 persone.

Sulla base di quanto è accaduto negli ultimi giorni il presidente Goodluck Jonathan mette in allerta la popolazione affermando che proprio dal 2009 le forze islamiche di Boko Haram stanno cerando di espandersi in tutta l'Africa Centrale.

Questa è una guerra che ha provocato e che provocherà non solo milioni di morti e feriti, ma lascerà senza una casa milioni di innocenti la maggior parte dei quali sono bambini che forse non vedranno mai i loro sogni realizzarsi.

Sono storie che ci fanno ricordare i tempi passati. Spesso ricorriamo alla frase ''il passato deve insegnarci a non commettere gli stessi errori''. In questo caso non serve a molto. L'unico modo per non commettere ''gli stessi errori'' è distruggere l'ignoranza e incominciare a fare spazio alla tolleranza e al rispetto verso il ''diverso''. Ma tutti noi sappiamo che non succederà mai se il ''dio denaro''continuerà ad essere ''padrone'' della nostra libertà e soprattutto delle nostre vite.