Il Canale di Sicilia, ormai divenuto da tempo scenario di morte per i numerosi profughi che fuggono dai loro paesi per trovare rifugio in Europa, senza mai giungervi, è divenuto in poche ore luogo di scempio e morte per 12 cristiani che insieme ad altri passeggeri musulmani erano in viaggio verso terre più fortunate. Purtroppo però ad attenderli una morte assurda, ricca di odio, poichè, nonostante su quel barcone tutti fossero uniti dall'unico desiderio e dalla speranza di ricominciare in un nuovo paese, non è venuta meno l'accentuata volontà di volere sterminare i cristiani.

Già proprio cosi, qualche giorno fa un gruppo di profughi musulmani ha gettato tra le acque del Canale di Sicilia, 12 profughi di religione cristiana, esclusivamente per un fatto religioso. A fornire tale testimonianza, alcuni passeggeri che hanno trovato soccorso sulla nave Ellesborg dopo essere partiti dalla Libia e aver affrontato un viaggio, definito dell' orrore, assistendo impauriti a questo scenario di morte.

Il racconto drammatico di alcuni testimoni

Partiti il 14 aprile dalla Libia su un gommone con a bordo circa 105 persone, tra nigeriani e senegalesi, durante la traversata i passeggeri di religione cristiana, sono stati minacciati, da 15 dei musulmani a bordo, di essere gettati in mezzo al mare semplicemente per il fatto di essere cristiani, tra il dire e fare è trascorso breve tempo ed è cosi che sono stati gettati tra le acque i 12 cristiani.

Per puro caso alcuni di loro si sono salvati, grazie alla forza di volontà che gli ha permesso di non annegare. La testimonianza di alcuni africani superstiti ha permesso, dunque, di procedere all'individuazione e al fermo dei 15 uomini ritenuti responsabili di questa carneficina.

Interrogativi

Ci sarà un giorno in cui l'ONU riuscirà davvero a bloccare questo scempio?

E' davvero così impossibile dare un freno a questo mercato di vite umane, che partono per mete lontane inseguendo un destino che non sarà mai quello da loro sognato? Per adesso all'orizzonte intravediamo soltanto tanto odio e lacrime, chissà quanti altri gommoni in questo momento sono in viaggio e quanti dei passeggeri non arriveranno mai.