La terra dei fuochi, quell'area infernale, la quale situata nell'Italia del sud tra Caserta e Napoli, ha già provocato innocenti morti a causa della presenza di rifiuti tossici che la camorra, con l'impegno del clan dei casalesi, ha sotterrato illegalmente. Una terra che mostra chiaramente a quale prezzo la cattiveria umana si manifesta per speculare e guadagnare, a costo di vite innocenti che gradualmente si spengono dopo tanta sofferenza.

Così è morto il piccolo Checco Monari, un bambino di 4 anni, a cui appena nato gli è stato diagnosticato un tumore che pian piano nei suoi 4 anni di vita lo ha divorato e fatto spegnere distruggendo i suoi sogni e il suo sorriso.

Il piccolo Checco il 21 marzo scorso, era riuscito ad incontrare Papa Francesco, che con amorevole sguardo lo accarezzò su quella testolina priva di capelli a causa della chemioterapia che ormai lo aveva devastato. Checco abitava nel quartiere Belvedere di Battipaglia, a nulla è giovata la sua voglia di vivere, giocare, tutto si è concluso con quel tragico epilogo già preannunciato a causa di quella terra avvelenata che ormai da tempo è scenario di morte e sofferenza.

Un destino beffardo, voluto dagli uomini, dalla camorra e dal silenzio dello Stato, una condizione drammatica che pare non trovare una soluzione, condannando cosi gli abitanti di quelle zone maltrattate. C'è da chiedersi e da domandare allo Stato per quale ragione non si interviene?

Quanto ancora dovranno pagare i bambini per la cattiveria di questi uomini, se così possono essere chiamati? Ci sarà mai un'alba nuova che consentirà agli abitanti di quelle terre, cosi devastate, di ritrovare la serenità e la voglia di ricominciare?

I funerali di Checco, intanto, si sono svolti nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie, nel quartiere di Belvedere, numerose le persone giunte per manifestare il proprio dolore, ma nessun politico presente per sostenere la famiglia e gli abitanti del paese. Un caro saluto al piccolo angelo che è volato in cielo e un abbraccio ricco di speranza alle famiglie di quelle terre maledette