Il 28 maggio 1974 un'esplosione nella piazza centrale di Brescia causa la morte di 8 persone e il ferimento di altre 94, tutti manifestanti di un comizio antifascista. Tra di loro 5 insegnanti. L'episodio, di seguito denominato come 'La strage di Piazza della Loggia', non è però il primo di una lunga serie di attentati tesi all'intimidazione, al nodo della tensione, alla ricerca di un solo consenso. E proprio nella giornata di oggi, a quarantun'anni dalla strage, si riapre il processo d'appello bis in Milano per Tramonte e Maggi, dopo che l'assoluzione del 2010 aveva fatto pensare alla chiusura del caso.

Ma non solo. Arrivano anche le dichiarazioni del neofascista Vinciguerra, che sembrano portare una significativa svolta verso la modalità di organizzazione dei carabinieri nella tutela dei manifestanti. Organizzate anche diverse iniziative commemorative in Brescia sul luogo dell'attentato.



Strage di Piazza della Loggia, il fatto
- Brescia, ore 10:12 della mattina del 28 maggio 1974. Nascosto dentro un cestino della spazzatura vi è un ordigno composto da una miscela di gelignite e dinamite (come si dichiara nell'ultima perizia del 2012) e non da un chilogrammo di tritolo, come affermato nel 2010. In corso in Piazza della Loggia una manifestazione organizzata dal Comitato Antifascista e numerosi sindacati contro il movimento terrorista neofascista.

All'evento sono presenti Franco Castrezzati, della CISL, l'on. Adelio Terraroli sindacalista del PCI e Gianni Panella, segretario della camera del lavoro della città di Brescia, numerosi insegnanti, pensionati expartigiani, operai comuni e lavoratori. Nell'attentato di quel 28 maggio 1974 morirono 8 persone: cinque giovani insegnanti iscritti al sindacato Cgil scuola, dai 25 ai 37 anni, un pensionato ex partigiano di 69 anni e due operai di 56 e 60 anni.

L'episodio rappresentò la conseguenza più alta dello scontro interno tra anticomunismo politico al governo dell'Italia dal maggio 1947 sotto la guida di Alcide De Gasperi negli anni di piombo.



Le rivendicazioni della strage al maggio 2015 - In base alle dichiarazioni di Vincenzo Vinciguerra, neofascista di Ordine nuovo e Avanguardia nazionale, condannato per la strage di Peteano, vi sarebbe un documento scritto in cui gli autori della strage rivendicano l'attentato di Brescia, del quale però lo stesso venne a conoscenza solo a seguito della sua detenzione in carcere.

Vinciguerra, come si legge in un'intervista di oggi 28 maggio 2015 su Repubblica, ha dichiarato che i carabinieri si spostarono volontariamente durante la manifestazione, eseguendo un ordine, in quanto nella mira degli attentatori erano i manifestanti stessi, e non le forze dell'ordine. Si ha la speranza che sia il nuovo processo a chiarire le dinamiche egli autori materiali della strage di Piazza della Loggia.



A 41 anni dall'attentato, processo e celebrazioni commemorative - Stamattina apertura a Milano del processo d'Appello per l'ex ispettore per il Triveneto di Ordine Nuovo, militante in Ordine nuovo, ex-collaboratore nei Servizi segreti italiani e del SID, Maurizio Tramonte, e Carlo Maria Maggi, medico veneziano.

La Cassazione ha infatti annullato l'assoluzione in forma dubitativa dei due imputati disposta il 16 novembre del 2010 dalla Corte D'Assise per insufficienza di prove. Si celebra sempre nella giornata di oggi la commemorazione delle vittime della strage antifascista a partire dalle ore 9:30 nel luogo dell'attentato: presenti il sindaco della città di Brescia Emilio Del Bono, i rappresentati dei sindacati, le scuole, i lavoratori. Se desiderate restare aggiornati sul mondo della scuola, vi consigliamo di cliccare su 'segui' in alto a destra. Vi ricordiamo inoltre che, nel caso abbiate trovato la news interessante, potete anche votarla cliccando sulle stelle gialle.