Chi ha assistito alla guerriglia dei black bloc a Milano ha avuto la spiacevole impressione di vedere una zona della città abbandonata a se stessa, senza che la polizia intervenisse minimamente per porre fine agli atti di vandalismo. Sono seguite le solite prese di posizione formali da parte dell'area politica governativa e una dichiarazione scioccante da parte del Ministro Alfano nell'affermare che, così facendo, si è evitato il ripetersi di quanto accaduto al G8 di Genova. Premesso che sembra non dare alcuna importanza ai danni subiti dai singoli cittadini, bisogna domandarsi cosa nasconde questa frase.



Gli organi dello Stato che hanno la responsabilità di autorizzare o meno cortei in cui si teme l'infiltrazione dei black bloc

Credo che molti concittadini non sappiano che un limite alla libertà di corteo, costituzionalmente garantita, può essere introdotto solo a salvaguardia di un interesse di pari rilievo. È illuminante la sentenza del TAR del Lazio del 13.02.2012 n° 1432 con la quale si ribadisce che l'attuazione di un corteo non richiede alcuna preventiva autorizzazione delle autorità di pubblica sicurezza, ma il solo preavviso. Un qualunque atto amministrativo teso a comprimere incisivamente la libertà di formazione dei cortei sarebbe di per sé illegittimo in quanto violerebbe una norma costituzionale.

La Questura, d'altro canto, informata sulle modalità di svolgimento dei cortei, ha tre possibilità:

  • prende atto che nulla osta alla manifestazione;
  • vieta la manifestazione motivando la decisione;
  • autorizza il corteo ma con prescrizioni, ad esempio, imponendo modifiche al percorso.

Visto che praticamente tutti i benpensanti avevano previsto cosa sarebbe successo, la Questura dovrebbe spiegare perché non si è vietato il corteo.

Ha la Questura chiesto al Prefetto la convocazione del Comitato per l'Ordine pubblico e sicurezza e se si cosa è stato deciso?

Le attuali regole d'ingaggio della Polizia sono inefficaci contro i black bloc

Le regole d'ingaggio della Polizia in servizio durante i cortei, sarebbero state modificate dopo gli incidenti, accaduti nel novembre 2014, durante la manifestazione degli operai della AST.

Le nuove regole prevederebbero, con l'obiettivo di tutelare l'incolumità dei cittadini ma anche degli agenti, di considerare come estrema ratio il contatto fisico con i manifestanti e quindi di limitare al massimo l'uso della forza. È fuori di ogni logica non fare differenza tra cittadini manifestanti, anche talvolta in forme violente, e le forme di guerriglia come quelle messe in atto dai black bloc, che si muovono come un'organizzazione paramilitare.

Errata l'uscita di Renzi che ha definito i black bloc di Milano "quattro teppistelli figli di papà".

I politici farebbero meglio a valutare più attentamente questo fenomeno poiché alcuni segnali colti nei fatti di Milano dimostrano che la pazienza della popolazione sta arrivando ai limiti; la prossima volta qualcuno potrebbe pensare di difendersi da solo, visto che non lo fa la polizia.