Se davvero i legali di Veronica Panarello riusciranno a dimostrare che il piccolo Loris Stival è morto in un orario differente rispetto a quello che si era ipotizzato la situazione complessiva potrebbe mutare, in quanto a quell'ora la madre era ancora in casa e il bimbo sarebbe morto per trauma cranico e non per strangolamento come si era detto finora. Quello che adesso va dimostrato è che è stata la madre a portare Loris in auto nella zona del Mulino, per poi lasciarlo cadere da un canalone che si trova nella zona. Cosa vuol dire tutto questo?

Vuol dire che Loris, solo 8 anni di età, potrebbe essere stato stordito in casa con le fascette stringicavo, ma comunque non ucciso, per poi essere portato in un luogo isolato. Ricordiamo che a trovare il cadavere del piccolo è stato un pensionato amante della caccia di nome Orazio Fidone, che si era prontamente messo alla ricerca del bambino su invito di sua moglie. La tempestività del ritrovamento ha subito destato qualche sospetto e infatti l'auto di Fidone fu sequestrata, senza esito. L'uomo ha però sempre tenuto un comportamento collaborativo con gli investigatori.

Il ruolo delle videocamere nella ricostruzione della storia

Secondo la difesa di Veronica Panarello la perizia medico legale dimostrerebbe che Veronica non avrebbe potuto uccidere il figlioletto. La donna alle 9:00 era in casa e sarebbe uscita alle 9:23; ciò è provato dalle immagini registrate dalle telecamere di Santa Croce Camerina, Comune di resienza degli Stival. Nell'area sono presenti ben 40 telecamere che nell'occasione si sono rivelate molto utili. Ancora una volta le moderne tecnologie si sono rivelate l'arma vincente degli inquirenti ma in questa indagine manca ancora qualche elemento decisivo che forse si nascondeva nello zainetto di Loris. Il suo zaino scolastico, infatti, non è mai stato ritrovato. per il momento la 26enne Veronica Panarello rimane in carcere in attesa di novità. Nelle prossime settimane ci saranno sicuramente delle novità su questa triste vicenda.