In questi giorni, uno dei temi più dibattuti che periodicamente torna prepotentemente alla ribalta, è quello dell'immigrazione clandestina. Assistiamo a scontri e dure prese di posizione, mentre decine di migranti sono costretti a passare la notte sugli scogli di Ventimiglia, in attesa di un accordo tra Francia e Italia, e più precisamente, in attesa che l'Europa sia finalmente unita e decida di affrontare con serietà e spirito di collaborazione l'annoso problema dell'immigrazione clandestina. È proprio di queste ore l'annuncio shock del ministro degli Esteri ungherese, che ha dichiarato che il suo paese è in procinto di realizzare un muro di confine con la Serbia per arginare l'afflusso di clandestini nel paese.

Già dagli scorsi giorni era stata ventilata questa ipotesi, e adesso sembra che l'Ungheria voglia renderla concreta, erigendo un muro alto quattro metri nella parte meridionale del confine con la Serbia. Il governo ungherese, ha dichiarato di essere aperto a ogni possibilità per contrastare i flussi di migranti, compresa la possibilità di chiudere completamente la frontiera con la Serbia. La risposta di Belgrado non si fa attendere, con il premier Aleksandar Vucic che si dichiara sbalordito da questa dichiarazione, oltre che molto sorpreso.

Tutte le possibili opzioni prese in considerazione

Nel corso di una conferenza stampa, il ministro ungherese Szijjarto, ha dichiarato che uno dei problemi più seri per l'Unione Europea, è certamente quello dell'immigrazione clandestina, aggiungendo categoricamente che il suo paese non è disposto ad aspettare che arrivino i provvedimenti dall'Unione europoea, da diversi mesi in cerca di una soluzione.

Il burocrate, ha descritto la struttura che sarebbe in corso di progettazione, parlando della chiusura di una sezione di confine lunga 175 chilometri, da attuare mediante l'innalzamento di un reticolato alto quattro metri, e confermando di aver già incaricato il ministro degli Interni di eseguire i lavori di preparazione per la costruzione del muro, che devono essere terminati entro mercoledì prossimo.

In risposta alle molte critiche che gli sono giunte da più parti, il ministro ha affermato che questa decisione, che sarebbe stata presa in considerazione anche da altri paesi, non contravviene a nessun accordo internazionale, aggiungendo di aver programmato incontri bilaterali con la Serbia, già dal prossimo primo luglio, per parlare del progetto.

La reazione della Serbia

Il capo del governo serbo Vucic, dopo l'iniziale stupore, ha dichiarato che a suo parere quella di costruire muri non è assolutamente la soluzione al problema, e che questa è una logica che appartiene al passato, che porta alla mente tristi momenti storici che hanno causato solo sofferenze e distruzioni. Inoltre, ha voluto sottolineare che il suo paese di certo non è responsabile del problema del flusso di clandestini che si riversa nel confine ungherese, appellandosi alla comunità internazionale affinché faccia sentire la sua voce contro la decisione ungherese.