La criminologia insegna che generalmente se non viene scoperto l'assassino entro 24 ore dal delitto poi trascorrerà molto tempo per capire chi è stato: è quel che è accaduto anche nel caso di Trifone Ragone e Teresa Costanza, che vivevano a Pordenone e che sono stati uccisi in circostanze misteriose a colpi di pistola. Ecco gli ultimi aggiornamenti del caso alla giornata di oggi 10 giugno 2015 e l'importanza di un elemento che, se fosse vero, potrebbe portare a una svolta nelle indagini.

L'importanza delle immagini

A due mesi circa dal delitto gli investigatori non disperano di poter ricevere aiuto dalle riprese immortalate dalle videocamere, come spesso accade nelle moderne indagini (pensate ad esempio al caso Loris Stival di Santa Croce Camerina).

Gli inquirenti hanno chiesto ad alcune decine di esperti di valutare le immagini riprese perché anche un particolare potrebbe risultare decisivo nell'accertamento della verità. Nella scena del crimine tra l'altro c'era una telecamera di sorveglianza che però non era funzionante e aveva mero scopo deterrente. Resta da capire se il killer lo sapeva o se ha accettato il rischio di essere riconosciuto, forse perché sapeva che avrebbe lasciato subito la città. Il duplice delitto non è stato consumato in una zona isolata della città, ma in un luogo molto frequentato come il parcheggio della "Pesistica Pordenone" frequentata da Trifone, soldato e culturista giovane, con un recente passato da modello.

Due grandi lavoratori

Tutte le telecamere in città o meglio le immagini da esse riprese sono state poste sotto sequestro, finora senza riscontri. Gli investigatori non disperano comunque di trovare gli spunti giusti. Il giorno dell'omicidio sappiamo che Teresa Costanza aveva in agenda un "pranzo di lavoro" al quale decise all'ultimo momento di non partecipare. Qualcosa dunque turbò i suoi programmi e si cerca di capire cosa, visto che Teresa Costanza, impiegata della Zurich di Pordenone, era molto zelante ed affidabile sul lavoro. Sappiamo anche che Teresa, prima di recarsi in palestra, andò al supermercato per acquistare una crostata al cioccolato, sapendo che piaceva molto al suo compagno, senza poter immaginare che sarebbe stata una delle ultime attenzioni che avrebbe avuto per lui. Ciò che sarebbe importante capire è se l'assassino giunse a piedi o in auto e la speranza è appunto quella di notare uomini sospetti salire in macchina nelle vicinanze dell'impianto sportivo. Nelle prossime settimane dovremmo sapere di più sulle indagini in corso.