Ancora un fitto mistero avvolge la morte di Domenico Maurantonio, il giovane studente padovano caduto dal quinto piano dell'Hotel da Vinci, la mattina del 10 maggio durante una gita scolastica all'Expo di Milano. Dopo tre mesi di indagini, condotte dal pm Claudio Gittardi e dagli uomini della sezione omicidi di Milano, non ci sono seri risvolti sul caso Maurantonio, ma soltanto alcuni risultati privi di certezze.

Caso Maurantonio: rischio archiviazione

Già si avvertono voci di corridoio, all'interno della Procura Milanese, su una eventuale archiviazione delle indagini a causa di una mancata soluzione sulla dinamica dell'incidente.

Malgrado le continue ricerche, la sezione della squadra omicidi diretta dal pubblico ministero Claudio Gittardi, i risultati sono ancora fermi alle ipotesi tratte l'indomani della tragedia.

Dopo aver interrogato varie volte i compagni di classe di Domenico, i quali affermano di essersi svegliati alle 7,30 e di non aver trovato il loro compagno a letto, le indagini si erano concentrate sull'orario del decesso del ragazzo e su cosa sarebbe accaduto tra le 5,30 e le 7,30 del 10 maggio.

Un messaggio di Whatsapp delle 5,30 ritrovato nel cellulare e inviato da Domenico stesso, porterebbe all'ipotesi che il ragazzo a quell'ora era ancora vivo, ipotesi smentita dal medico legale incaricato di analizzare il corpo del giovane studente del Nievo.

Infatti, le analisi confermano che il decesso è avvenuto tra le 3,30 e le 5,30. Sorge, quindi, un nuovo interrogativo: Chi è l'autore di quel messaggio? Chi potrebbe averlo inviato, visto che Domenico era già morto?

Molti sono gli interrogativi su come il giovane padovano sia potuto cadere da una finestra così alta. Domenico è caduto da solo o qualcuno lo ha spinto di proposito?

Il pm Gittardi ha incaricato vari esperti di fama internazionale i quali, insieme al professore dell'Istituto di medicina legale di Padova, Massimo Montisci, hanno depositato una imponente consulenza.

Purtroppo, però, gli investigatori non sembrano molto ottimisti circa il risvolto della situazione; anche, nella Procura di Milano non si attendono conclusioni clamorose. Tempi così lunghi condurranno alla verità sull'accaduto di quella terribile notte?