'Sono due anni che non vado in vacanza. Ho risparmiato ogni singolo centesimo per permettermi una vacanza di 7 giorni e ora uno èstato rubato da quel maledetto incendio.Sono disperata'. A parlare è Francesca, una delle tante persone bloccate a Fiumicino, in attesa di prendere un volo che, per il momento, non si sa quando partirà. A dieci giorni dalla riapertura del molo D, situato nel famoso Terminal 3 aggredito dalle fiamme il 7 maggio, l'aeroporto di Fiumicino è rimasto vittima dell'incendio scoppiato in una vicina pineta. Il fumo ha invaso le piste e da quel momento non è stato possibile fare niente.

All'incendio, poi, si è aggiunto un black out di 20 minuti che ha paralizzato alcune delle attività delterminal 1.Una situazione intollerabile anche a detta del premier Renzi.

L'origine dell'incendio

Il rogo avrebbe preso origine da un cumulo di rifiuti lasciati nei pressi di via Coccia di Morto, Focene. Lo scalo è rimasto bloccato per almeno due ore, anche per non interferire con gli elicotteri della Forestale, della Protezione Civile e della Regione. In particolare, ad essere bloccati sono stati i decolli dato che la pista 3, solitamente utilizzata per gli atterraggi, non è stata chiusa. Il funzionamento dello scalo è tornato a regime poco prima delle 16 ma ormai il danno era fatto. Alitalia, esasperata dai problemi dello scalo, ha chiesto 80 milioni di euro di risarcimento, aggiungendo che valuterà se lasciare Fiumicino o meno.

Secondo le prime indiscrezioni, il fuoco si sarebbe sviluppato in ben tre posti differenti, il che farebbe pensare a un incendio di origine dolosa. Lo ha ribadito in un tweet anche il primo cittadino di Fiumicino, Esterino Montino, aggiungendo che "nessuno mi potrà convincere della casualità dell'incendio". Come se ciò non fosse abbastanza, al fuoco si è aggiunto il vento, che ha favorito l'espandersi delle fiamme.

La Forestale avrebbe aggiunto, però, che i tre roghi non si trovano sulla stessa "linea di fuoco". La procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta.

I viaggiatori: 'Non ne possiamo più'

Il Codacons non ha perso un attimo per avanzare la richiesta di risarcimento da parte delle compagnie aree nei confronti dei passeggeri ma questo non è certo bastato a placare gli animi di chi è ancora bloccato a Fiumicino.

Come annunciato dall'Enac, le compagnie aeree maggiormente colpite dai problemi di Fiumicino sono state proprio le low cost. Di conseguenza, i passeggeri più esasperati sono proprio quelli che avevano prenotato un volo con questo tipo di compagnie. Sempre secondo quanto riferito dall'Enac, la compagnia messa peggio sarebbe la Vueling, a cui è stato cancellato il maggior numero di voli.

BlastingNews ha raggiunto telefonicamente Francesca che, a differenza di altri, non si è vista offrire un letto per passare la notte. "Io sono giovane e forse sto affrontando meglio questa difficile situazione ma le famiglie con i bambini sono in seria difficoltà. Ieri, in bagno, ho scambiato qualche parola con una donna rimasta bloccata per ben due ore all'interno di un aereo.

Alcuni hanno avuto attacchi di panico, altri di rabbia. Io continuo a pensare di non poter soffrire così per sette giorni di vacanza. Hanno modificato l'orario del mio volo diverse volte, non so più che pensare".