Aerei militari turchi hanno bombardato ieri mattina postazioni dello Stato Islamico (IS) in Siria, dopo che giovedì gli jihadisti avrebbero attaccato un avamposto militare in Turchia, uccidendo un sergente e ferendone due. La notizia, già nell'aria ormai da un anno, è stata confermata da una dichiarazione del governo turco, secondo la quale tre combattenti dell'Aeronautica Militare partiti dalla base militare di Diyarbakir (Turchia sud-orientale) alle 03:12, ora locale, hanno colpito le basi dell'ISIS nella zona intorno ad Al Rai, da dove l'attacco ha avuto luogo.

Un comunicato ha spiegato che l'aereo ha lanciato 'bombe guidate' e 'raggiunto tre obiettivi', ovvero due caserme e un punto di incontro del gruppo, anche se il numero delle vittime subite dall'organizzazione jihadista non è stato specificato.

Inoltre, le forze di sicurezza hanno effettuato una vasta operazione di sicurezza in 13 province, nelle quali 297 persone sospettate sono state arrestate per probabili collegamenti con le reti terroristiche.

Circa 5.000 agenti di polizia turchi sono stati coinvolti nel raid, lanciato contemporaneamente in 140 luoghi diversi da Istanbul contro le cellule di varie organizzazioni considerate terroristiche, tra cui lo Stato Islamico, il gruppo curdo PKK e l'estrema sinistra DHKP/C.

Un presunto membro di quest'ultima organizzazione è morto in una sparatoria con la polizia. Nelle province di Izmir e Bursa, si sono svolte operazioni anti-terrorismo, durante le quali 16 presunti militanti del PKK sono stati arrestati.

Nei giorni scorsi, il PKK e le organizzazioni legate al gruppo hanno rivendicato la responsabilità di diversi omicidi a membri delle forze di sicurezza e civili, ritenuti sostenitori dell'ISIS.

L'operazione aerea turca arriva dopo una lunga riunione del Consiglio di sicurezza nazionale, in cui il governo, le forze armate e dei servizi segreti hanno discusso sulla situazione di tensione nel confine meridionale, dove nei giorni scorsi ci sono stati diversi attacchi e omicidi presumibilmente commessi dallo Stato islamico e dal gruppo curdo Pkk.

Pertanto, è stato istituito un comitato di coordinamento di crisi presieduto dal primo ministro, Ahmet Davutoglu, che controllerà i prossimi passi nel corso dei giorni, quando è previsto anche l'arrivo del primo aereo americano alla base di Incirlik (sud Turchia) per partecipare al giro di vite dell'ISIS in Siria.