La sua breve vita dev'essere stata un inferno e, per una bambina di appena tre anni, è giunto presto, troppo presto il momento della morte. Una storia orribile che viene da San Marzano sul Sarno, in provincia di Salerno, e che vede per l'ennesima volta una piccola vittima coinvolta in una storia atroce di sevizie e abusi. Lidia è stata portata d'urgenza all'ospedale Martiri del Villa Malta dal padre, nella tarda serata di giovedì 30 luglio. Purtroppo, però, i medici non hanno potuto fare più nulla per lei, se non constatarne il decesso, dopo aver trovato il corpo della piccola ricoperto di lividi e segni di violenza nelle parti intime.

Il padre accusa i vicini di casa

Quando è giunta al pronto soccorso, Lidia era praticamente nuda: indossava soltanto una mutandina e aveva il corpo completamente coperto di lividi e segni di sevizie che dal collo si propagavano verso il basso, fino alle zone intime. Secondo il personale medico, la piccola di origini romene sarebbe morta per un'emorragia interna, probabilmente causata dalle forti percosse subite. Chiamati dal personale ospedaliero, i carabinieri si sono messi subito al lavoro per assicurare alla giustizia i colpevoli di quest'assurdo massacro.

Il padre è stato interrogato a lungo. L'uomo viveva da solo con la figlia, poiché la moglie, una donna romena, aveva deciso di andare via di casa per tornare nel suo Paese d'origine.

Dopo alcune ore, di fronte alle domande degli inquirenti, l'uomo ha fatto partire la sua accusa: secondo lui, i mostri che hanno torturato e violentato la povera Lidia, fino a procurarle la morte, sarebbero stati i vicini di casa ai quali affidava la bimba ogni giorno, prima di andare a lavorare. I carabinieri sono andati a prelevare le persone accusate dal genitore della bambina e li hanno portati nella caserma di via Sodano, dove si trovano ancora sotto interrogatorio. A questo punto, non resta altro da capire se siano stati davvero loro ad approfittare e ad abusare di una bambina di appena 3 anni, fino a procurarle una morte atroce.