Dopo la tromba d'aria sulla Riviera del Brenta che l'8 luglioha causato la morte di una persona, il Veneto è di nuovo alle prese con eventi atmosferici disastrosi. E oggi 5 agosto è stata la volta di una bomba d'acqua con conseguenti frane di fango e sassi a scagliarsi tra Cortina e San Vito di Cadore, nella Valle del Boite, in provincia di Belluno.

Sono state coinvolte automobili in sosta e tre vittime, tra cui una ragazzina di 14 anni e un turista polacco.

Le vittime della frana

La frana più grossa, dovuta all’esondazione del fiume Rusecco che ha fatto straripare un bacino di contenimento, ha travolto tre vetture a San Vito, di cui due fortunatamente vuote, mentre sulla terza c'erano due coniugi polacchi: la moglie si è salvata grazie all'intervento dei vigili del fuoco, ma suo marito non ce l'ha fatta ed è stato trovato intorno alle 8:00 di stamane 5 agostoa pochi metri dall’automobile, sul letto del fiume.

Sempre questa mattina, in seguito ad un altro allarme, sono stati rinvenuti altri due corpi, tra cui quello della 14enne.

Le tre automobili erano state parcheggiate ieri sera, martedì,di fronte ad una baita situata nei pressi delle piste da sci, ma la frana le ha gettate nel letto del fiume Rusecco, alcuni metri più in là. La donna di origine polacca è stata trovata in ipotermia, ma con lei non c'era suo marito. Quest'ultimo, che la moglie pensava si trovasse ancora chiuso nella vettura, in realtà era finito nel letto del torrente, e quando i pompieri lo hanno trovato era ormai troppo tardi.

I soccorsi

I vigili del fuoco stanno finendo di controllare in queste ore anche le altre vetture presenti nei dintorni per verificare che non ci sia nessun escursionista all'interno, dal momento che questi ultimi sono soliti passare la notte lì.

La frana, come già successo in precedenza, è partita dal monte Antelao ed ha invaso la statale Alemagna tenendo isolata per molto tempo anche Cortina d’Ampezzo. A rimanere coinvolte anche una casa, fortunatamente vuota, diversi negozi ed un ponticello situato sulla pista ciclabile di San Vito.

Sul posto sono accorsi circa 30 pompieri e diversi volontari che stanno ormai lavorando da ore.

Le altre zone colpite

E come se non bastasse, San Vito non è stato l’unica zona colpita dal nubifragio, infatti una seconda frana è venuta giù a Borca di Cadore, a Cancia, dove già nel luglio del 2009 un evento simile provocò la morte di una madre e suo figlio, seppelliti da fango e sassi all'interno della loro abitazione, e per finire una terza frana che si è abbattuta nei pressi di Auronzo, bloccando la strada regionale 48 delle Dolomiti. Previsti molti disagi a causa del maltempo in questa fine di luglio.