L'Isis ha fatto irruzione in un ospedale di Sirte e trucidato 22 pazienti che stavano dentro. L'accaduto è stato riportato dal quotidiano Al Wasat della Tunisia. La notizia è di poche ore fa. Il canale satellitare Al Arabiya, citando una fonte locale, informa che le forze armate dell'Isis hanno preso il controllo e poi bruciato l'ospedale del quartiere numero 3 di Sirte, l'unico che non è ancora in mano ai sostenitori dello Stato Islamico.

Caos e paura dominano Sirte

Non sono trascorse più di ventiquattro ore dalla notizia di un attacco armato da parte dell'Isis contro i civili nella zona del porto.

È ben immaginabile la tensione con la quale i cittadini di Sirte dormiranno stanotte. Fonti locali informano inoltre che lo Stato Islamico tiene sotto assedio la città da più di 4 giorni, e che nella difesa sono morti ben 106 membri della tribù Ferjani. Giunge poi una notizia di mercoledí scorso, quando un colpo di mortaio è stato lanciato contro i Peshmerga dalle forze dello Stato Islamico. Il generale delle forze armate curde, Sirwan Barzani, ha affermato che, in seguito all'attacco, "i soldati hanno avuto problemi respiratori e gravi lesioni sulla pelle". In seguito a vari test che sono stati eseguiti, questi ultimi hanno confermato che "l'Isis ha usato il gas mostarda". In seguito è stato ordinato l'uso di maschere antigas.

La battaglia prende una brutta piega

È una terribile conferma quella dell'utilizzo di un gas tossico, un'arma chimica, da parte dell'Isis. Mostra infatti la crudeltà spietata di questi uomini, se ancora si possono fregiare di questa natura, disposti a fare di tutto per un malsano ideale. Ma le chiacchiere non servono e dialogare con loro su questo piano sarebbe sciocco, inutile e fallimentare.

Una perdita di tempo. Bisognerebbe incominciare a parlare la loro lingua, quella che capiscono meglio. La lingua delle armi. Quanto sangue innocente dovrà essere ancora sparso prima che degli eserciti ben organizzati intervengano contro una minaccia rivolta all'Occidente, all'Europa?