Caltanissetta attende un parco territoriale agricolo-etnoantropologico nell'area dell'antenna Rai, a "Sant'Anna", e un altro parco agricolo-naturalistico al villaggio "Santa Barbara", nella zona "Vulcanelli", nota anche come quella delle maccalube. E' quanto si evince da una determina dirigenziale del settore Urbanistica del Comune, datata 24 settembre, su "redazione varianti al Prg per la realizzazione di parchi territoriali in località Vulcanelli e Sant’Anna, formalizzazione dei gruppi di lavoro e responsabile del procedimento”. Nello stesso documento si legge del parco "da realizzare, con successiva progettazione", relativamente al complesso Rai, da destinare "a finalità di attrezzature di interesse comune e nello specifico a parco per la fruizione del verde e museo etnoantropologico".

Il costo per l'acquisizione supera i 500 mila euro

Una variante "redatta a seguito della volontà espressa dall’Amministrazione di procedere all’acquisizione degli immobili dell’antenna Rai”. Quella relativa alla zona dei “Vulcanelli” è stata adottata "con deliberazione consiliare numero 93 del 12 dicembre 2012”. Con la stessa determinazione dirigenziale “formalizzata la costituzione dei gruppi di lavoro e la nomina dell’architetto Alessio Bellomo quale responsabile del procedimento”. Il costo previsto per l’acquisizione dell'area, da parte del Comune, è di 537 mila euro. L’impianto radiotrasmettitore per radiodiffusione in onde lunghe, medie e corte, è costituito da un’antenna, ora inattiva, che è la più alta in Italia: 286 metri.

La sommità della torre autoportante in acciaio, su una collina di 689 metri, sfiora i mille metri sul livello del mare.

L'impianto, inaugurato nel 1951, costò 146 milioni di lire

Fino al 1965, quella di Caltanissetta era anche l'antenna più alta d’Europa. Primato passato poi alla Belmont Transmitting Station, 351,6 metri, in Gran Bretagna.

La struttura più alta del mondo resta negli Emirati Arabi Uniti, un grattacielo alto oltre ottocento metri. L’inizio dei lavori per l'attivazione dell'impianto risale al 1949, quando si rese necessario far giungere il segnale radio della Rai nei Paesi del Mediterraneo e del Nordafrica. L'opera, inaugurata nel 1951 su una superficie di 13 ettari - alla presenza del ministro delle Telecomunicazioni, Giuseppe Spataro, e dei vertici della Rai del tempo - costò 146 milioni di lire. Per quel periodo, una cifra ragguardevole.