Mentre la comunità di Cecina stenta a riaversi dopo la notizia della morte assurda del giovanissimo Elia Barbetti, avvenuta durante una gita scolastica organizzata per visitare l'Expo di Milano, la madre, Sara Rabà, ci tiene a raccontare chi era suo figlio. Elia era un giovane innamorato della vita e in particolare del calcio, una disciplina nella quale brillava. E' descritto da tutti come il classico "trascinatore" delle comitive di coetanei ma quello che alla madre preme sottolineare è che non era certo il tipo di giovane che era solito consumare sostanze stupefacenti.

Rilievi autoptici

L'autopsia intanto aiuta a fare chiarezza: non ci sono traumi diversi da quelli provocati dalla caduta, avvenuta dal sesto piano, ma c'è anche un'importante precisazione dei suoi colleghi che va evidenziata. I giovani affermano che "Elia si sentiva già male quando sono rientrati in albergo, dopo cena". Non è certo un dettaglio, visto che al momento l'ipotesi maggiormente accreditata è quella di una caduta accidentale, anche in considerazione dell'altezza del davanzale (1 metro e 10 cm circa) rispetto all'altezza di Elia Barbetti (1,80). L'ipotesi, al 19 ottobre 2015, è quindi che il giovane abbia aperto la finestra per respirare un po' d'aria, cadendo nel vuoto a causa di un malessere improvviso.

Quella sera i ragazzi avevano consumato la cena all'Expo, per poi rientrare tutti insieme al Camplus Living Turro, dove alloggiavano durante il loro soggiorno milanese. Saranno i rilievi tossicologici a dirci di più. Il quadro generale infatti è destinato a cambiare che fosse accertato che Elia Barbetti aveva assunto un diverso tipo di sostanza.

Nelle prossime settimane ne sapremo di più.

Analogia

Gli investigatori ipotizzano che gli studenti abbiano fumato marijuana che non avevano acquistato nel capoluogo lombardo come si era ipotizzato ma che si erano portati da Cecina. Naturalmente si cercherà di risalire al responsabile della cesione della droga leggera, anche attraverso il monitoraggio dei tabulati dei cellulari dei soggetti coinvolti.

Si indaga altresì sulla qualità della marijuana acquistata. Da notare che la polizia ha trovato i tre amici ancora addormentati nella stanza con la finestra aperta. Non si sono accorti di nulla eppure il loro collega ed amico è volato giù in piena notte, tra le 3:00 e le 4:00, senza una ragione anche perché l'ipotesi di un suicidio al momento non è stata nemmeno presa in considerazione. Di certo le analogie con la morte di Domenico Maurantonio, lo studente di Padova morto anch'egli a Milano cadendo dalla finestra di un albergo sono sorprendenti. Queste due morti sollevano il problema della sicurezza degli studenti durante le gite scolastiche.