Sconforto e oltraggio quello provato dai genitori a cui è stata affidata "Francesca" (pseudonimo voluto per non svelare il nome della bambina di 11 anni), Antonio e Fortunata de Serpis, nell'ultimo rifiuto da parte dell'istituto scolastico di Trentola Ducenta in provincia di Caserta. Il rifiuto è stato motivato dal preside per il numero in esubero degli alunni iscritti alla prima media. Ma il dubbio della "madre" è stato quello della discriminazione e della paura verso l'undicenne affetta da ritardo cognitivo e immunodeficienza acquisita; quindi, all'ennesima negazione seguita a quelle delle 35 comunità in cui si fece l'identica richiesta d'inserimento, i genitori sisono visti obbligati a servirsi della stampa per mettere a conoscenza l'opinione pubblica di questa vergognosa vicenda, ritenendo la negazione superficiale e premeditata.

La paura del male oscuro

Da quando iniziò l'espansione del contagio epidemico nel mondo, a partire dagli anni '80, il "popolo dell'ignoranza" s'è fatto carico di opinioni, ipotesi e reticenze verso l'oscuro male che sembrava avere focolaio diffusivo nella prostituzione e nell'omosessualità. Con il passare degli anni, dopo il susseguirsi di morti certe conseguenti al contagio, si è riscontrata l'estensione del virus verso altri fattori casuali che oggi, grazie all'accortezza, la preservazione, la profilassi, e ai ritrovati scientifici che ne curano gli effetti, la medicina è riuscita a tenere sotto controllo quella che si poteva definire come l'HIV, la peste del 20esimo secolo. Purtroppo, il cammino della scienza non è riuscito a tenere lontani i pregiudizi che, grazie alla diffusione di quest'ultimo atto discriminatorio, sono venuti alla luce del giorno con tutto il loro contesto antisociale.

Indignazione all'ignoranza

Dopo 5 mesi di ricovero per malnutrizione e situazione di disagio della famiglia originaria, la bambina è stata affidata alle cure della coppia fondatrice della Casa dei Felicioni a Teverola che, in seguito al35esimo rifiuto da parte delle comunità della provincia campana, hanno lanciato"dalle colonne del quotidiano L'Avvenire", l'appello al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, rendendola partecipe dell'oscura indignazione perpetrata dall'ignoranza delle autorità scolastiche.

All'assemblea Anci(ass. nazionale Comuni Italiani), il ministro Giannini ha assicurato un'azione decisiva che avrebbe permesso la risoluzione alla terribile discriminazione subita da parte delle autorità dell'istituto scolastico di Trentola Ducenta, assicurando un'indagine interna in cerca di eventuali responsabili del rifiuto.

La madre affidataria si è dichiarata fiduciosa verso la soluzione del caso, tenendo conto anche della massiccia mobilitazione emersa in favore della bambina. Ad ogni modo, la donna ritiene incancellabile il danno morale e l'onta subita dalla piccola. Fortunatamente, la vicenda s'è conclusa con l'ammissione allo studio da parte del provveditorato, e il primo giorno di Scuola della piccola"Francesca" avverrà il 3 novembre.