Per quanto riguarda l’impegno sul campo nella guerra contro l’Isis, fonti di stampa arabe ed israeliane riferiscono che truppe di terra e carri armati russi sono già in azione in Siria. Forze che si aggiungono ai consiglieri militari che sostengono la campagna aerea iniziata il 30 settembre scorso e parallela a quella della coalizione a guida americana.

Abbattuto un caccia russo dalla contraerea turca

I piloti russi hanno ricevuto l'ordine preciso di raggiungere gli obbiettivi passando sopra il territorio turco e giordano per evitare la contraerea di Assad, ma sono proprio i turchi ad aver abbattuto nelle ultime ore un caccia Sukhoi SU-24.

Sebbenela collaborazione con i russi è un dato di fatto, non esiste ufficialmente nel regime di Damasco con cui invece Mosca condivide la guerra. Fonti israeliane e saudite sostengono che da questa base, a Latakia, soldati e tank russi sarebbero partiti in appoggio all’esercito siriano ed avrebbero partecipato alla battaglia per la riconquista di Idlib ed altri territori occupati dai jihadisti. Nessuna conferma per ora, ma la minaccia dell’Isis non è più solo regionale, ma è ormai globale e riguarda tutti. Ci sono americani, veterani dell’Iraq partiti volontari con i curdi. Sono loro a raccontare l’effettivo peso dei raid aerei alleati. Una grande differenza, spiegano, che ha spinto l’avanzata curda fino alle porte di Raqqa, la capitale dello Stato Islamico, come testimonia un’esclusiva della Cnn, che attraversa villaggi fantasma e periferie distrutte.

I peshmerga chiedono armi, supporto logistico, altri bombardamenti d’appoggio, ma comunque giurano che combatteranno l’Isis fino alla morte.

I tank russi sul territorio siriano

Questa è una guerra combattuta in modo diversificato dai diversi attori in campo. Dalla Francia alla Gran Bretagna passando per la Russia di Putin, fino alla Germania che invece si trova su posizioni meno interventiste.

Secondo Arduino Paniccia, direttore della Scuola di Competizione Economicadi Venezia, ci sono oggi in Siria, nel combattimento contro l’Isis, almeno tre componenti, una componente francese che sta cercando di riunire in una nuova coalizione le forze che potrebbero partecipare sul campo, prima fra tutte la Gran Bretagna, con cui sono state compiute negli anni scorsi alcune operazioni militari.

Poi viene la componente russa che ha portato sulla linea costiera siriana un battaglione di marina e quello di forze speciali per cercare di forzare, insieme alle truppe di Assad, la linea di Aleppo, e consolidare quello che ormai è il fronte di resistenza contro l’Isis. Infine vi è la posizione americana, assolutamente riluttante, che la Francia da un lato e la Russia dall’altro, cercano di riportare sul campo, se non con le truppe di terra, almeno con una più decisa operazione congiunta. Da un punto di vista militare, la strategia più efficace è sicuramente quella eseguita dalla Russia perché non vi è nessuna possibilità, dopo quasi due anni di tentativi contro l’Isis, se non quella di portare delle truppe sul campo.