L’ex ministro della Democrazia Cristiana, Calogero Mannino, è stato assolto dall’accusa di minaccia a corpo politico dello Stato per non aver commesso il fatto. L’assoluzione è stata decisa dal Gup di Palermo, Marina Petruzzella, in seguito all’inchiesta relativa alla trattativa Stato - Mafia per la quale, i legali di Mannino, hanno chiesto il rito abbreviato. L’ex esponente della DC ha voluto defilarsi dal processo principe, quello cioè che si sta tenendo a Palermo con imputati del calibro di Totò Riina, Bagarella, politici quali Dell’Utri, fino ad arrivare a rappresentanti delle Forze dell’Ordine, tra tutti Mario Mori.

La sentenza di primo grado emessa dal Gup può definirsi per certi versi storica perché Calogero Mannino è il primo imputato ad essere assolto nell’ambito dell’inchiesta, ma l’accusa non ci sta e - come riportato da “Il Fatto Quotidiano”- ha già fatto sapere che ricorrerà in appello richiedendo la condanna a nove anni (condanna scontata in virtù del rito abbreviato) per l’ex Ministro.

Quella volta in cui confessò di temere per la sua vita

Il processo che ha portato all’assoluzione dell’esponente politico siciliano è durato due anni, un tempo molto lungo per un rito abbreviato, e il motivo è dato dalla complessità dell’inchiesta che parte dal periodo antecedente le stragi di Capaci e Via D’amelio e che, secondo l’accusa, ha visto fortificare intense relazioni tra i rappresentanti dello Stato e la mafia.Sempre "il Fatto Quotidiano" riporta l’episodio in cui, dopo la condanna al carcere a vita per Totò Riina, Calogero Mannino, venuto a conoscenza dell’ira del boss dei boss che aveva giurato vendetta tirando fuori una lista nera con appuntati i nomi di alcuni politi, ad un amico confessò: “Ora o uccidono me o uccidono Lima”.

Calogero Mannino, classe 1939, ha iniziato la sua carriera all’interno dei sindacati per poi darsi alla politica in una esperienza che lo ha visto protagonista dagli anni settanta fino ad oggi, con incarichi di primissimo piano nei governi della Democrazia Cristiana.Quando è arrivata la notizia dell’assoluzione, il politico siciliano ha reagito in maniera molto mite, ma con grande emozione, ringraziando i suoi legali per il buon lavoro svolto.