Lo scorso 27 novembre, a poco più di cinque anni dalla morte di Yara Gambirasio, a Bergamo ha avuto luogo la nuova udienza per il processo che vede unico imputato Massimo Bossetti, accusato di aver ucciso e poi occultato il cadavere della tredicenne di Brembate. L'udienza ha avuto qualche momento di tensione tra l'accusa e la difesa dopo l'annuncio 'a sorpresa' del pm Ruggeri relativo alla presenza di alcuni testimoni che non erano stati anticipati nel corso della passata tappa del processo. Le testimonianze hanno avuto una grande importanza, poiché si sono concentrate sull'alibi di Bossetti.

E' stata confermata la versione del carpentiere relativa al giorno della scomparsa di Yara Gambirasio ed ai periodi immediatamente precedenti e successivi al delitto? Alla luce delle testimonianze, l'alibi dell'imputato sembra vacillare sempre di più.

I testimoni di Massimo Bossetti: news dal processo sul delitto Yara Gambirasio

I testi citati nel corso dell'ultima udienza per il processo sull'omicidio di Yara Gambirasio, non hanno smentito ma neppure confermato l'alibi di Massimo Bossetti, l'uomo accusato di essere il responsabile dell'omicidio della ragazzina. L'attenzione dell'accusa si è concentrata sugli spostamenti del carpentiere non solo nel giorno del delitto ma anche nel periodo precedente e successivo alla data del 26 novembre 2010.

Dopo aver sentito il proprietario della ditta presso la quale Bossetti avrebbe acquistato tre metri cubi di sabbia due settimane dopo il delitto, e dopo le testimonianze del carrozziere e della commercialista, sarebbe emerso un quadro piuttosto incerto. I primi tre testimoni, infatti, si sarebbero trincerati dietro un 'non ricordo'.

A testimoniare, anche altri commercianti, tra cui tre edicolanti ed un tabaccaio di Brembate. Nonostante abbiano ammesso che Bossetti fosse loro cliente, anche in questo caso non sono stati in grado di confermare se realmente il giorno del delitto di Yara Gambirasio il carpentiere si fosse recato da loro, come invece ribadito dall'imputato.

Al cospetto del pm anche quattro dipendenti di due centri estetici, rispettivamente di Brembate e di Curno. La versione finora fornita da Bossetti, secondo il quale non era un così assiduo frequentatore di questi centri, sarebbe stata ampiamente smentita dalle testimoni che avrebbero invece asserito la presenza dell'uomo fino a tre volte alla settimana, durante le quali era solito sottoporsi a lampade abbronzanti. Affermazione che avrebbe provocato una - seppur silenziosa - reazione del presunto assassino di Yara Gambirasio.

Processo Yara: quando la prossima udienza e attenzione sul Dna

Ci sarà una lunga pausa di quasi un mese in merito al processo per l'omicidio di Yara Gambirasio: la prossima data che segnerà la nuova udienza è stata fissata all'11 dicembre 2015.

In quell'occasione l'attenzione si sposterà su un tema saliente dell'intero giallo e che rappresenta anche la prova regina contro Massimo Bossetti: il Dna. I Ris torneranno a parlare nello specifico dei 'dati grezzi' di Ignoto 1, ovvero di tutto ciò che ancora comporta ampi dubbi in merito alle tracce che avrebbe lasciato Bossetti sul corpo di Yara. Le novità sul tema del Dna e che negli ultimi giorni avevano coinvolto anche Silvia Brena, hanno subito un'evoluzione: si è accertato che le tracce appartenenti all'insegnante di ginnastica della Gambirasio non fossero sangue ma potrebbero essere state trasmesse alla giovane vittima anche in seguito ad un semplice starnuto. In merito all'altro Dna, quello relativo al capello di Rosita Brena, apparterrebbe alla figlia, nonché compagna di classe di Yara Gambirasio. Per le news aggiornate su questo ed altri casi di cronaca nera, rimandiamo al tasto 'Segui' in alto a sinistra.